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POTENZA – Fiat detta le condizioni e non sono molto confortanti almeno per quanto riguarda il destino della Sata di melfi. Sì perché in primis c’è da segnalare lo stop della produzione. L’intero impianto si fermerà dal 26 di maggio fino al 3 giugno. La cosa è stata decisa a Torino pochi giorni fa in occasione dell’incontro all’Unione degli Industriali, indetta per discutere proprio della nuova contrattazione che interesserà le fabbriche Fiat in Italia. Il problema è che la discussione tra la società e i sindacati continuerà il 3 giugno, ovvero solo dopo che la catena di montaggio della Sata riprenderà, si spera, a funzionare. Intanto però il pacchetto proposto ai sindacati (Cgil-Fiom unica sigla escluso dalle contrattazioni) è quello che ab abbiamo anticipato diversi mesi fa. L’aumento del salario degli operai della Sata di Melfi infatti sarà preso riducendo i tempi della pausa. Dieci minuti in meno serviranno per ottenere l’agognato aumento salariale (seppur minimo) e i sindacati sembrano essere genericamente d’accordo o quantomeno aperti al dialogo.

E così la strategia Fiat del world class manufacturing continua ad essere l’unica strada percorribile secondo il piano di Marchionne che rientra in una ben più generale “riforma” del sistema della fabbrica. Cambiamenti che riguardano non solo la produzione con le due nuove auto sulla linea, la Renegade e la 500x, ma anche una sensibile riduzione dei costi utilizzando un sistema di efficentamento generale della fabbrica. Detto in parole povere si tratta di allineare la produzione all’offerta reale del mercato, diminuendo costi e abbattendo anche le scorte di magazzino. Ma world class manufacturing vuol dire anche riduzione delle pause per gli operai, che in questo modo riusciranno ad ottenere il loro aumento salariale.
Intanto alla Sata di Melfi è stato generata appositamente l’immagine della fabbrica modello e moderna, pronta a raccogliere le sfide del mercato contemporaneo. Così prima la visita a sorpresa di Marchionne, poi quella dell’ex capo del team Ferrari Stefano Domenicali, in seguito è stato pubblicato il video virale di Happy ripreso all’interno della fabbrica stessa e poi l’arrivo di Antonio Conte, allenatore della Juventus e, a quanto pare, anche grande motivatore di operai. C’è dunque un’attenzione molto particolare sul destino della Sata. Ma per tornare all’incontro e al blocco: oggi è previsto un nuovo incontro dei sindacati con l’azienda per approfondire le questioni tecniche legate al sistema di efficentamento della Fiato, solo dopo si continuerà nella contrattazione.
Ai sindacati, ovvero Ugl/Uglm, Cisl/Fim, Uil/Uilm, Fismic e Aqcf adesso è chiesta la scelta più complicata: accettare o meno, anche con riserve, la proposta della Fiat potrebbe cambiare completamente il volto delll’industria automobilistica italiana, questo perché il nuovo contratto prevederebbe l’applicazione totale dei nuovo sistema di efficentamento della fabbrica.

v.panettieri@luedi.it

 

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