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MELFI – Lavoro e sviluppo del Mezzogiorno. Se ne è parlato all’infinito in Basilicata, ma quasi sempre da un punto di vista univoco, quello del petrolio. Tutto questo mentre a Melfi la Sata e la Fiat, con un piano di investimenti milionario, hanno lentamente invertito la rotta sulla produzione industriale dimostrando che il comparto dell’automotive è l’unica forza capace di trainare economicamente la Basilicata.
Tutto questo nonostante la politica lucana ha mantenuto una certa “distanza”. Ed è anche per questo che oggi a Melfi, al centro Nitti, si cercherà di entrare all’interno dei processi delal fabbrica che oggi produce la nuova Jeep e la 500X, cercando soprattutto di interpretare i processi di trasformazione della fabbrica e del suo sistema di produzione e quindi cercare di cogliere i “segreti” del successo.
Il convegno-iniziativa è stato organizzato da Mondoperaio assieme alla Fondazione Socialismo e al Partito Socialista Italiano. L’idea è quella di prendere la Sata di Melfi come modello per approfondire le tematiche del lavoro e dello sviluppo del Mezzogiorno.
Per questo Gennaro Acquaviva, presidente della Fondazione Socialismo e Luigi Covatta, direttore di Mondoperaio hanno costruito questo incontro tentando di approfondire i temi della nuova organizzazione del lavoro, delle nuove sfide dell’efficienza e dell’aumento della produttività.
Ad intervenire sono in tanti, a partire da Luciano Pero, professore del Politecnico di Milano, che dovrà fare un punto sui radicali cambiamenti dell’organizzazione del lavoro, del recupero della produttività e del necessario cambio di mentalità delle classi dirigenti e del mondo industriale e sindacale.
In particolare spiegherà come, con la partecipazione dei lavoratori ai processi decisionale di innovazione di processo e di prodotto, si possono migliorare produttività e condizioni di lavoro, recuperando quel requisito di “prato verde” che era uno dei fattori di attrattività del nostro territorio al momento dell’insediamento.
Seguirà poi l’intervento di Gabriele Caragnano, direttore della Fondazione Ergo-Mtm, che descriverà il cosiddetto “recupero di produttività”, la sfida dell’Italia dei nostri giorni, attraverso la centralità dell’impresa e le innovazioni nell’organizzazione del lavoro. Un esempio: il 70% dei costi industriali dipende da come si sviluppano i servizi, mentre il costo del lavoro non va oltre il 10%.
Seguirà poi il professor Domenico De Masi, sociologo e professore di sociologia del lavoro dell’Università la Sapienza di Roma. Il professore descriverà i cambiamenti della classe operaia, il lavoro come componente intellettuale imprescindibile della nuova fabbrica e del sempre più sfumato confine fra ingegnere ed operaio.
Ma a partecipare ci saranno anche i segretari di Uil, Fim-Cisl, Cgil e Fismic.
Il professor Gianfranco Viesti, approfondirà una via di sviluppo, concreta e fattibile, fondata su una nuova politica industriale in grado di accendere la miccia dell’innovazione, della crescita internazionale e dimensionale delle nostre imprese.
Sarà l’occasione anche per la presentazione dell’ultimo importante libro scritto a quattro mani con il giornalista del Corriere della Sera, Dario Di Vico : “Cacciavite, Robot e Tablet. Come far ripartire le imprese.”
Gilberto Gabrielli, laureato in sociologia e autore di diversi testi economico finanziari, affronterà la partita dei finanziamenti europei e la grande occasione per un piano programmato di investimenti pubblici di rilancio nell’ottica di uno sviluppo dei territori, sui cui fattori di competitività interverrà il sindaco di Melfi Livio Valvano.
Concluderanno l’iniziativa il consigliere regionale del Psi di Basilicata Francesco Pietrantuono e il vice ministro all’economia Enrico Morando.

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