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Una serata all’insegna dell’alcol, poi la lite per futili motivi, e l’omicidio con l’utilizzo di un’accetta. È quello che è successo la notte scorsa a Castrovillari, dove un uomo di 50 anni, Carmine Francesco Oliveto, ha ucciso l’amico di origine romena, Adrian Anghel (nel riquadro) di 36 anni.
La tragedia – secondo quanto appurato finora dagli inquirenti – si è consumata nell’appartamento del cinquantenne, poco prima delle tre. È stato lo stesso Oliveto a chiamare i carabinieri, raccontando però agli inquirenti di essere rientrato a casa e di aver trovato l’uomo sul divano, già morto. I militari, guidati dal capitano Sabato Santorelli, dopo un lungo interrogatorio, hanno ritenuto però inverosimile il racconto dell’uomo e hanno provveduto ad arrestarlo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
E, in effetti, poi l’arrestato avrebbe ammesso le sue responsabilità raccontando, a sue difesa, che dopo aver cenato e bevuto insieme, i due si sono messi a guardare un film pornografico e durante la visione l’amico romeno gli avrebbe fatto delle richieste sessuali. Dopo una prima lite il romeno si sarebbe, rilassato, o forse addormentato, e Oliveto sarebbe andato a prendere l’ascia per colpire alla testa il giovane romeno. I colpi, lo ha verificato anche il reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri, sono stati inferti a mo’ di martello dal lato dell’occhio e non dalla parte della lama. Il fatto è avvenuto nel centro storico della città, nel quartiere della Madonna del Castello, una casa occupata adiacente all’ex convento delle Repentite. La vittima era nota alle forze dell’ordine ed era dedita all’olcolismo, tanto che due anni fa era stato arrestato dagli stessi carabinieri che oggi indagano sulla sua morte, perché in stato di profonda alterazione alcolica, insieme ad un connazionale, provocarono una rissa in un noto locale di Castrovillari. Anche il suo assassino era conosciuto dagli inquirenti per aver appena finito di scontare una pena detentiva a soli 15 anni di carcere per un altro omicidio, consumato alle fine degli anni novanta per cause e con modalità più o meno simili: uccise un anziano di Viggianello – che scherzando sui rapporti coniugali di Oliveto gli aveva dato dell’impotente – colpendolo con un martello da carpentiere. Dopo averlo colpito una sola volta e gettato in un fosso si convinse che non era sufficiente, e scese nella buca e continuò a colpirlo finché non gli fracasso il cranio.

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