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PIOVONO critiche sulla presidente della Regione Calabria Jole Santelli dopo l’ordinanza della notte nella quale vengono autorizzati alla riapertura diverse attività commerciali e si allentano le misure restrittive previste ai Decreti del presidente del Consiglio dei ministri in vigore. Una “fuga in avanti” che già nella notte aveva trovato il dissenso di diversi sindaci (LEGGI COSA PREVEDE L’ORDINANZA E LE PRIME REAZIONI DI SINDACI E AMMINISTRATORI)

Questa mattina il pollice verso è arrivato dal gruppo del Pd in consiglio regionale: «L’ordinanza della presidente Santelli ci lascia senza parole: è del tutto fuori da ogni logica e, anticipando senza una ragione le disposizioni nazionali che entreranno in vigore il 4 maggio, dimentica ogni senso di responsabilità istituzionale – è scritto in una nota – la presidente Santelli si avventura contro un Dpcm che nasce dalla ponderata concertazione con una task force di esperti che studiano la situazione da settimane e hanno messo a punto un piano graduale, proprio per evitare disastri».

«Tutti i report fin qui prodotti – è detto nel comunicato – dimostrano che le regioni che rischiano di più, sono proprio quelle, come la nostra, finora lambite in maniera attenuata dal contagio. Se, in violazione di norme sanitarie nazionali, ripartiranno i contagi in quei bar o ristoranti che aprono (tra l’altro senza linee guida nazionali), quelle persone avranno tutto il diritto di chiedere i danni alla Regione. Se, oltre a essere del tutto illogico, quello della Santelli fosse anche un gioco politico per creare divisioni fra i diversi livelli istituzionali, la cosa sarebbe ancora più grave».

«L’unità del Paese e la sua tenuta – si sostiene nella nota del Gruppo Dem alla Regione Calabria – non possono essere oggetto di simili improvvisazioni. Invitiamo, pertanto, la presidente a ritirare immediatamente questa sciagurata ordinanza, anche al fine di evitare che si crei sul nostro stesso territorio un conflitto istituzionali tra sindaci e regione».

PIPPO CALLIPO. «Invitiamo i cittadini calabresi ad essere molto cauti e siamo certi che si dimostreranno più responsabili di chi li governa. Fino a pochi giorni fa la presidente della Regione Jole Santelli parlava di tenere chiusa la Calabria fino a fine maggio, oggi addirittura anticipa la fase 2 andando ben oltre le riaperture che il governo ha annunciato per il 4 maggio».

È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale.

«Quella annunciata dalla presidente Santelli, con un tempismo quantomeno irresponsabile perché prevede le riaperture già per l’indomani, è un’ordinanza molto imprudente – prosegue Callipo – ed evidentemente incoerente con quanto sostenuto da lei stessa fino a ieri. L’ordinanza, poi, contrasta con quanto previsto dai provvedimenti governativi e, oltre che pericolosa, è utile solo a un eventuale contenzioso con il governo di cui proprio non si sentiva il bisogno. Non vorremmo che tutto ciò risponda a una strategia politica concordata tra i governatori di centrodestra. Se così fosse, vorrebbe dire che si sta giocando sulla pelle dei cittadini calabresi per meri calcoli politici. In un’emergenza come quella attuale non si può governare in balìa di interessi di partito o di improvvidi sbalzi d’umore. Intanto – conclude Callipo – di misure concrete sul piano economico, sanitario e sociale neanche l’ombra».

FALCOMATA’. “A volte la realtà supera la fantasia. Non si gioca sulla pelle e sulla salute dei cittadini. Spero che la notte porti consiglio, in caso contrario è ovvio che ci determineremo di conseguenza”. E’ quanto ha scritto su Twitter, commentando l’ordinanza emessa ieri sera dalla presidente della Regione Calabria Jole Santelli, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

M5S. I parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci, Giuseppe Fabio Auddino, Alessandro Melicchio e Massimo Misiti criticano la decisione del governatore Jole Santelli di anticipare la Fase 2. “La Presidente della Regione Calabria – affermano in una nota congiunta – ha dimostrato profonda incoerenza attraverso l’ultima ordinanza emessa e con la quale va in controtendenza con le disposizioni del Governo nazionale”.

“La Santelli – sottolineano – mentre ribadisce la necessità di chiudere i confini ai calabresi fuori sede, permette, in prossimità del 1 Maggio, a bar e ristoranti di riaprire e a privati cittadini di fare manutenzione alle proprie imbarcazioni, consentendo anche gli spostamenti fra diversi Comuni. I calabresi hanno dimostrato finora il proprio senso di responsabilità, mettendo la salute al primo posto”.

“I sacrifici fatti sono enormi e il basso numero di contagi dimostra quanto siano state necessarie le misure di restrizione, che molti Comuni calabresi stanno confermando con proprie ordinanze che annullano quella regionale. Questo dovrebbe essere il momento della collaborazione, non di un braccio di ferro fra Regioni e Governo. Facciamo appello – concludono i parlamentari grillini – al buon senso dei calabresi, degli amministratori e degli esercenti che manifestano perplessità rispetto alla possibilità di riaprire in sicurezza con poco tempo di preavviso. Non vanifichiamo gli sforzi fatti”.

L’ANCI. «Un costante e proficuo rapporto istituzionale con l’Anci» chiedono diversi sindaci del Catanzarese che in un documento auspicano una cabina di regia istituzionale per la gestione di questa fase dell’emergenza che si possa procedere «in piena sintonia tra i diversi attori istituzionali e sociali interessati». Il documento è firmato da Francesco Candia, vice presidente vicario dell’Anci e da un lungo elenco di sindaci che comprende

Rodolfo Iozzo – Comune di Settingiano; Mario Talarico – Comune di Carlopoli; Vincenzo Marino – Comune di Pentone; Laura Moschella – Comune di Gimigliano; Franco Pucci – Comune di Martirano Lombardo; Davide Zicchinella – Comune di Sellia; Danilo Staglianó – Comune di Cardinale; Vincenzo Mirarchi- Comune di Isca sullo Ionio; Francesco Scalfaro – Comune di Cortale; Salvatore Ricca – Comune di Albi; Elisabeth Sacco – Comune di Borgia; Domenico Giampà – Comune di San Pietro a Maida; Raffaele Mercurio – Comune di Cropani; Nicola Ramogida – Comune di Sant’Andrea Ionio; Domenico Donato – Comune di Chiaravalle centrale; Pietro Antonio Peta – Comune di Andali; Salvatore Paone – Comune di Maida; Fiore Tozzo – Comune di Magisano; Francesco Mauro – Comune di Sellia Marina; Domenico Garofalo – Comune di Marcedusa; Salvatore Torchia – Comune di Sersale; Bruno Meta – Comune di San Floro; Antonio Albi – Comune di Nocera Terinese; Fabrizio Rizzuti – Comune di Cerva; Mario Migliarese – Comune di Montepaone; Gino Rugiero – Comune di Amaroni; Valentina Cuda – Comune di Pianopoli; Vittorio Scerbo Marcellinara; Angela Brigante – Comune di Decollatura; Ferdinando Serratore – Comune di Jacurso.

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