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VILLA D’AGRI – Sarà il comitato tecnico istituito dalla Regione con la legge tampone approvata la settimana scorsa dal Consiglio a dirimere la complicata questione della riorganizzazione dell’ospedale di Villa d’Agri.
E’ quanto emerso al tavolo che si è tenuto in Regione con l’assessore alla Sanità, Flavia Franconi, il direttore del dipartimento, Donato Pafundi, il dg dell’Asp di Potenza, Giovanbattista Bochicchio, i direttori sanitario e amministrativo, Massimo Defina e Cristiana Mecca, il dottore Domenico Cavaliere del presidio ospedaliero e i sindaci di Marsicovetere e Sarcono. Gli amministratori hanno ribadito il “no” al depotenziamento all’unica struttura sanitaria di riferimento per l’intera valle a servizio di un bacino di utenza di circa 50.000 abitanti cui si possono aggiungere circa altri 10.000 abitanti gravitanti da territori contermini, anche di fuori regione. I sindaci hanno anche evidenziato la significativa partecipazione della mobilitazione dello scorso 1 dicembre.
Negli interventi è stata sottolineata più volte la strategicità del presidio di Villa D’Agri a garanzia di un diritto fondamentale, qual è quello alla salute. Sottolinando come rappresenti «una istituzione irrinunciabile a servizio dello sviluppo socio economico di una vasta area territoriale così importante per il sostegno dell’economia dell’intera Regione Basilicata». «Non si tratta di una rivendicazione campanilistica in contrapposizione con altri territori – hanno tenuto a precisare – ma di una ricerca di soluzione ad una reale esigenza di tutela della salute per una vasto bacino di popolazione». Pafundi ha spiegato che il destino della struttura opedaliero sarà stabilito all’interno di quel piano di riorganizzazione del sistema sanitario regionale da elaborare entro il 31 luglio. Un piano che verrà definito di concerto anche con gli enti locali. E ha ricordato che la legge urgente della Regione ha istituito il Comitato tecnico che materialmente elaborerà le proposte per la riorganizzazione territoriale. L’assessore Franconi ha ribadito che dovrà essere comunque garantita l’equa erogazione per tutti i cittadini di Basilicata di servizi dei livelli essenziali di assistenza. Compreso il presidio valdagrino «che dovrà essere pertanto una struttura sanitaria capace di recepire ed anticipare i bisogni di cura dei cittadini all’interno di una sanità che a livello globale è in continua e rapida evoluzione». «Non vi è alcun disegno programmatico – ha precisato la Franconi – che possa far pensare anche lontanamente ad un depotenziamento della struttura. Sarà lo studio del comitato tecnico a fornire le prospettive future dell’intera sanità lucana e, in esse, la funzione e il ruolo dell’ospedale in questione. Il dottor Cavaliere ha presentato, sul piano tecnico organizzativo, le principali problematiche e criticità, proponendo alcune soluzioni operative che saranno sottoposte all’attenzione del neo costituito Comitato Tecnico”.

anpe

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