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POTENZA – Male che vada la Regione incamererà 8 milioni di euro di cauzione già versati dalla Società ospedale Lucania, più i soldi delle polizze che è stata obbligata a stipulare. Ma un contenzioso sui ritardi accumulati dal progetto del nuovo Ospedale unico per acuti di Lagonegro è già aperto. E a pagarne le conseguenze, almeno in parte, rischiano di essere anche le famiglie che si sono opposte agli espropri.

Lo ha spiegato ieri pomeriggio in Consiglio regionale l’assessore Aldo Berlinguer, rispondendo a nome della giunta a un’interrogazione presentata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino.

La questione degli espropri era al centro dei quesiti presentati da Perrino. Ma la risposta di Berlinguer è stata più ampia e articolata. 

«V’è stata un imprevisto prolungamento dei tempi necessari per realizzare l’ospedale». Ha ammesso l’assessore, spiegando che si sono rese necessarie ulteriori «indagini geognostiche per validare il progetto esecutivo». 

«Gli uffici – ha aggiunto – mi ribadiscono che l’amministrazione di fronte al concessionario si è cautelata con delle polizze assicurative a suo carico che si sommano alla cauzione di 8 milioni già in possesso della Regione». 

Sui disagi e le denunce evocate da Perrino Berlinguer ha parlato di due famiglie «che a giudizio di Sol e dei tecnici che hanno svolto i sopralluoghi si sarebbero rese responsabili di una strenua resistenza e condotte a dir poco commendevoli per cui si è ravvisata, e ci sono approfondimenti in corso nelle sedi competenti, responsabilità per la maturazione dei ritardi. Dato che non hanno consentitol’accesso ai luoghi». 

«Tutti gli altri soggetti – ha specificato – hanno accettato indennità di esproprio tranne famiglie summenzionate».

Stando ai dati del Mise il progetto dell’ospedale di Lagonegro prevede un finanziamento pubblico statale di 75milioni di euro e di 1milione e mezzo della Regione. Mentre la Sol spa dovrebbe sopperire alle altre spese fino a raggiungere la cifra di 100milioni di euro per l’ultimazione delle opere indicata nel progetto definitivo datato 2011, che intanto sarebbe già lievitato non poco. In cambio la Sol dovrebbe avere per 26 anni la gestione di bar e strutture di ristorazione, del servizio mensa, di tutti i fabbricati e dei parcheggi manutenzione inclusa, dei locali commerciali, delle pulizie, della vigilanza e dello smaltimento dei rifiuti. Per un costo a carico della Regione di circa 4,8 milioni di euro all’anno. La nuova struttura dovrebbe essere realizzata su un lotto di quasi 90mila metri quadri, con una superficie coperta di 18mila per 176 posti letto.

l.amato@luedi.it

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