X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

L’ipotesi del furto della statua sottomarina di San Francesco di Paola, appare sempre più remota. I carabinieri subacquei di Messina hanno indagato sul luogo dove è stata impiantata il 25 novembre 2007 la statua di San Francesco di Paola degli Abissi, sparita a fine dicembre. I sommozzatori dell’Arma hanno rilevato, in base a tracce e indizi vari raccolti, che il monumento sottomarino è stato sradicato con violenza dal fondale insieme al suo piedistallo.
Uno stato di cose che lascia immaginare l’opera accidentale della rete a strascico di un peschereccio di grosse dimensioni, che ha rimosso bruscamente la statua. Una ricostruzione supportata dal fatto che eventuali ladri avrebbero tentato di svitare l’imponente scultura bronzea dal piedistallo, che invece non si trova, lasciando prevedere che sia rimasto attaccato ai piedi dell’opera. Il battello da pesca si sarebbe dunque portato a circa un chilometro dalla riva, dove si trovava il monumento, dopo aver chiesto le coordinate dello stesso alla Capitaneria, o forse a danno compiuto per capire il motivo del brusco rallentamento della corsa. Avrebbe quindi lasciato una traccia.
L’intenzione dell’equipaggio era di effettuare la pesca a strascico in zona vietata, a 29 metri di batimetria, che per legge deve essere invece minimo 50. Il gigantesco sacco legato a cavi d’acciaio passando sulla zona avrebbero letteralmente sradicato la scultura dal fondale e il suo piedistallo, che poi si sarebbero impigliati tra i fili metallici. A questo punto, secondo la ricostruzione più attendibile, per reazione la nave ha arrestato la sua corsa e con i suoi potenti verricelli tentava di tirare in barca la rete e il suo pesante carico. A filo d’acqua l’equipaggio ha potuto notare il San Francesco, decidendo di rimettere in moto la nave e di allontanarsi con il sacco ancora in acqua. Pertanto durante la traversata nel punto incognito dell’abbandono le reti non solcavano il fondale. Il monumento sarebbe stato poi abbandonato nei paraggi. Ma le ricerche non hanno finora sortito gli effetti sperati. Dal canto suo la Capitaneria di porto ha individuato la nave sospetta, quella che aveva chiesto le coordinate del San Francesco attraversando lo specchio d’acqua del litorale paolano. Non resta che attendere gli sviluppi dell’indagine coordinata dalla Procura di Paola. Gli eventuali responsabili, se non si saranno appropriati della statua, dovranno rispondere di danneggiamento colposo, un illecito civile e non un reato perseguibile penalmente.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE