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SULLA vicenda della ‘ndrangheta che allunga le sue mani sulle processioni religiose interviene papa Francesco, stimolato da Eugenio Scalfari nel corso di un colloquio riportato su Repubblica: «Alcuni sacerdoti – ammette il pontefice – tendono a sorvolare sul fenomeno mafioso. Naturalmente condannano i singoli delitti, onorano le vittime, aiutano come possono le loro famiglie, ma la denuncia pubblica e costante delle mafie è rara». Ma, promette Bergoglio, «tutto questo sta cambiando e cambierà: la nostra denuncia delle mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante».

Il Papa, che il 21 giugno nel corso della sua visita in Calabria alla diocesi di Cassano ha pronunciato una scomunica esplicita per i mafiosi (LEGGI), associa la battaglia per la legalità a quella contro la pedofilia e le inserisce tra le priorità della Chiesa: «Pedofilia, mafia: la Chiesa, il popolo di Dio, i sacerdoti, le Comunità, avranno tra gli altri compiti queste due principalissime questioni».

VIDEO/1: LA SCOMUNICA DEL PAPA AI MAFIOSI

VIDEO/2: IL PAPA: “LA ‘NDRANGHETA ADORA I SOLDI E DISPREZZA IL BENE”

Scalfari interpella Francesco facendo riferimento esplicitamente a ciò che è avvenuto in Calabria, a Oppido Mamertina, con il presunto “inchino” della statua alla casa del boss (LEGGI). Dice il Papa: «Erano migliaia gli intervenuti. Poi la statua della Madonna delle Grazie si è fermata davanti alla finestra del boss che è in custodia per ergastolo. Appunto, tutto questo sta cambiando e cambierà».

Nel corso del colloquio, sul tema della mafia Bergoglio incoraggia Scalfari al confronto («lei – dice al fondatore di Repubblica – è di origine calabrese, forse può aiutarmi a capire») perché, dice, «mi sfugge il modo di pensare dei mafiosi, i capi, i gregari». Poi afferma: «E’ un fatto che la maggior parte delle donne legate alla mafia da vincoli di parentela, le moglie, le figlie, le sorelle, frequentano assiduamente le chiese dei loro paesi dove il sindaco e altre autorità locali sono spesso mafiose. Quelle donne pensano che Dio perdoni le orribili malefatte dei loro congiunti?».

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