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CATANZARO – Dodici malati, ognuno su una barella. Stipati, in gruppi di quattro, nelle tre stanze del Pronto Soccorso. Senza intimità, senza spazio, senza la possibilità di usare i bagni. E’ quello che è accaduto la notte scorsa all’ospedale di Catanzaro. Le piccole stanze del Pronto Soccorso sarebbero adibite solo per un’osservazione breve prima del ricovero. Ma c’è di più. Sempre la scorsa notte, altri dodici pazienti in barella sono stati smistati nei vari reparti dell’ospedale. In tutto, 24 malati in barella, mai registrato al Pugliese un numero simile, perché tutti i reparti sono saturi.

«Se arriva un’emergenza, non sappiamo cosa fare. Non c’è più la possibilità di accogliere i malati». Lo sfogo, ieri mattina, di un infermiere. E’ stata una notte di inferno, all’ospedale Pugliese, una notte da record. Finite anche le barelle in uso. Nessuna risorsa “extra”. Una notte che ha visto anche duecento accessi al Pronto Soccorso, oltre quelli in barella, duecento malati soccorsi da questi numeri di personale: solo due medici e quattro infermieri, come ogni notte, e pochissimi operatori sanitari. «Non riesco più a dormire, quando non sono di turno. Lavorare è diventato un incubo. Ogni notte penso: e se ho sbagliato qualcosa?». Questo lo sfogo di un’altra infermiera, finito il turno di lavoro fuori ospedale ieri mattina.Ma quella che è esplosa la scorsa notte, non lascia sorpresi operatori e pazienti del Pugliese Ciaccio, un ospedale al collasso. «Come sta accadendo all’Annunziata di Cosenza, continuando così da anni non abbiamo alternativa anche noi andremo in stato di agitazione e poi presto allo sciopero”, dice Vincenzo Lacroce della Funzione pubblica Cgil provinciale- alle istituzioni chiediamo di intervenire in modo serio. Siamo al collasso. Dobbiamo arrivare alle inchieste di malasanità? Serve dotare l’azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di un altro Pronto Soccorso, perché due medici e quattro infermieri a notte al Pugliese non hanno la forza fisica di curare fino a duecento persone».

Questi i numeri emblematici di certe notti catanzaresi, in ospedale. E anche i numeri generali la dicono lunga. Il Pugliese Ciaccio, al Pronto Soccorso, registra in media 175 mila accessi e 30 mila ricoveri all’anno. Due anni fa, l’azienda ha somministrato un test al personale di questo reparto di emergenza, per valutarne le condizioni di stress psico fisico. E’ risultato molto alto. Le cose poi negli anni sono andate solo a peggiorare. E ci sono stati casi di aggressione al personale da parte di parenti di pazienti esasperati. «Abbiamo storicamente professionalità assai riconosciute a Catanzaro – continua Lacroce della Cgil in rappresentanza dei lavoratori dell’ospedale – ma le nuove assunzioni sono bloccate. E un personale così provato, che sicurezza e lucidità può garantire ai malati? E su una barella, che assistenza ci può essere? Se si deve usare un defibrillatore, in una piccola stanza con quattro pazienti messi lì per l’emergenza, che sicurezza si può garantire?».

E c’è un altro grave problema che viene fatto presente. “Siamo in preoccupazione per quanto sta accadendo alla fondazione Campanella, perché al Ciaccio ci sono dieci posti di Oncologia e tredici di Ematologia, e all’”Ufa”, l’unità farmaci antiplastici dove si preparano le Chemioterapie, ci sono solo quattro infermieri. Pochi posti letto rispetto al numero di pazienti che hanno bisogno di cure e di pochissimo personale all’Ufa che, nella preparazione delle chemioterapie, è strettamente legato alla possibilità di svolgere attività ambulatoriale. Come fare con cosi poco personale?”

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