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«Dopo la presentazione ufficiale da parte dei dirigenti della Total del ‘cronoprogramma’ per Tempa Rossa nel Sauro siamo in tempo per non ripetere gli errori che la Regione ha commesso in passato con l’Eni in Val d’Agri accontentandoci, ancora una volta, solo di royalties e di una manciata di posti di lavoro».

A dirlo è il sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale Fli verso il Terzo Polo, precisando che «l’esperienza acquisita con la presidenza della commissione speciale regionale d’indagine sul petrolio e quindi sull’attività dell’Eni mi sembra più che sufficiente per esprimere pareri e giudizi in merito».

«Il nodo da sciogliere – ha aggiunto – è cosa intendano fare Giunta, Consiglio Regionali e parlamentari lucani per evitare di attendere a braccia conserte la chiamata del Ministero per lo Sviluppo Economico con la convocazione della Cabina di Regia del Memorandum d’Intesa. È chiaro che se si vuole ripercorrere la stessa strada di rapporti diretti con l’Eni e si resta impantanati nell’iter del ‘documento di buoni propositi’, sottoscritto tra il Governatore e i Sottosegretari Saglia e Viceconte, le compagnie e le società petrolifere attueranno autonomamente i propri programmi di estrazione e ricerca di idrocarburi senza alcun disturbo». Secondo il parlamentare, «sulla partita del petrolio, decisiva per il futuro della nostra regione, tanto più per i tagli statali, la politica di governo regionale deve dimostrare di esserci e di avere maggiore coraggio. Tra i primi atti che attendiamo – ha concluso Digilio – c’è quello di non rassegnarci alla manciata di posti di lavoro, di cui una quota lucana, annunciata dalla Total per Tempa Rossa».

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