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POTENZA – «Un ticket da subito per chi entra ogni giorno nel capoluogo di regione». Una sorta di tassa di soggiorno, non certo per la vocazione turistica della città ma per i servizi che offre a chi ha una residenza poco fuori dalla città ma manda i suoi figli a scuola qui, per esempio, fa la spesa qui, va alle poste, nelle banche, vive parte della sua vita qui. Solo così il Comune può «rimpinguare le casse di Potenza», senza aspettare fondi regionali e impegni di consiglieri di viale Verrastro.
E’ la proposta di Michele Cannizzaro (Liberiamo la città) per risollevare Potenza città capoluogo e dei servizi dalla grave crisi finanziaria che la sta colpendo, soprattutto in vista di investimenti importanti.
Ecco quindi perché il Piano finanziario degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2015, approvato ieri in consiglio comunale, ha visto il suo unico determinato voto contrario. Se si guarda solo ai numeri il costo della gestione dei rifiuti a Potenza è di circa 50 milioni di euro: 15.756.000 di euro circa per Acta, 6.140.000 di euro lordi costi fissi, 11.570.000 di euro lordi di costi variabili, 15.756.000 gettito Tari.
Spiega il sindaco Dario De Luca: «Il documento attuale scaturisce da una situazione di fatto che non può tenere conto delle modifiche che pure l’amministrazione ha in atto e del fatto che il Comune in tema di rifiuti non è completamente autonomo».
La stazione di trasferenza, quella di Vallone Calabrse, presso l’ex inceneritore di San Luca Branca, la prima comunale, «è il primo passo per venir fuori da una situazione di monopolio di un privato in tema di conferimento».
La differenziata porterà vantaggi, ma non sarà sufficiente per abbattere il costo elevato che sostengono i cittadini. «Per trovare una soluzione definitiva – ha continuato il sindaco – dobbiamo guardare alla gara esperita a livello regionale per il Piano regionale dei rifiuti, è in quell’ambito che dobbiamo trovare la quadra per un sistema dei rifiuti moderno. Con il Piano operativo 2014-2020 si deve trovare una soluzione che con sistemi innovativi e meno costosi migliori complessivamente la situazione»
Entro il 31 marzo, insomma, «dobbiamo attivare nuove procedure che conducano la nostra azienda municipalizzata alla massima efficienza possibile, l’Acta deve diventare una società efficiente, una risorsa per la città. Potrebbe rendere servizi non solo alla nostra città ma all’intero territorio».
Ed è sul piano regionale che De Luca punta per chiudere definitivamente la partita rifiuti e segnare il punto di svolta: «Sono pronto – dice – a convocare una conferenza sui rifiuti. In questo periodo ho fatto una serie di passi per recuperare i fondi dell’asse comunitario “tutela dell’ambiente” ricadente nel Piano operativo regionale 2014-2020. O si risolve adesso il problema dei rifiuti o non si risolve mai più. Abbiamo un asse specifico comunitario per lo smaltimento in loco dei rifiuti, attivando procedure virtuose, per evitare che si portino rifiuti ad altri. Prevede che ci siano fondi per l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti. La Regione Basilicata ha affidato a esterni la redazione del piano regionale dei rifiuti: sono in attesa che i progettisti vincitori vengano a Potenza per trovare una soluzione definitiva per la città».
Intanto la raccolta differenziata spinta dovrebbe partire entro l’autunno e portare, con la lotta all’evasione fiscale, un recupero di un milione e mezzo di euro oltre che un guadagno sociale per la collettività di un passaggio di percentuale di raccolta differenziata dal 26 al 65 per cento, come stabilisce la normativa europea.

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