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COSENZA – Dopo avere mandato avanti uno di loro che si era finto cliente, avevano minacciato con una pistola, malmenato, legato e rapinato una prostituta portandole via apparecchiatura elettronica, gioielli e quasi 1.000 euro in contanti. Per quanto accaduto tre anni fa a Lugo, nel ravennate, sono state eseguite tre ordinanze di custodia emesse dal Gip del Tribunale di Ravenna a carico di altrettanti uomini. Si tratta di un 30enne e di un 47enne domiciliati a Bagnacavallo, sempre nel Ravennate, e di un 23enne cha abita a Cosenza. 

A bloccare i tre sono stati i carabinieri della Compagnia di Lugo in collaborazione con i colleghi cosentini: sono accusati, oltre che di concorso in rapina aggravata, anche di ricettazione e di spaccio di droga. L’indagine dei militari di Lugo era scattata nel 2010 in collaborazione con i Ris di Parma in seguito a una cruenta rapina a una lucciola messa a segno in un appartamento lughese. Dopo la fuga dei malviventi, era stata la stessa vittima a liberarsi e a chiedere aiuto. Le successive verifiche avevano condotto gli inquirenti a un gruppo gravitante a Bagnacavallo. I successivi pedinamenti, oltre a permettere la raccolta di altri elementi utili per definire i contorni della rapina, avevano delineato un quadro di spaccio con una serie di reati connessi. Un’attività che aveva portato a un arresto per droga in flagranza, alla denuncia a piede libero di sette persone per vari reati tra cui spaccio, guida sotto l’effetto di stupefacenti (cinque le patenti ritirate), furto e ricettazione. E alla segnalazione in Prefettura di quattro tossicodipendenti trovati con modiche quantità di roba.
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