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COSENZA – I carabinieri della stazione di Cosenza Principale hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, tra cui un minore, i quali si sono resi responsabili, a vario titolo e in concorso, di tentata estorsione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni personali gravi. I provvedimenti, sono stati emessi dal gip del tribunale di Cosenza e dal gip del tribunale per i minori di Catanzaro.
Gli arrestati sono Mario Ariello, 45 anni, e i figli Pilerio, 23 anni, e il minore F. A.. I primi due sono stati portati nel carcere di Cosenza, mentre il minore presso il Centro di giustizia minorile di Catanzaro. Denunciato, inoltre, in stato di libertà, G. C., 21 anni. L’attivita’ investigativa ha avuto inizio qualche settimana fa, quando i carabinieri sono venuti a conoscenza, in forma confidenziale, che un giovane era stato aggredito da alcuni componenti dello stesso nucleo familiare, che gli avevano procurato la frattura del femore. La vittima, al momento del ricovero, aveva detto invece che ciò era avvenuto accidentalmente.
Le ulteriori indagini hanno permesso di acclarare che il giovane era stato prima minacciato e poi aggredito, in più occasioni, dai componenti della stessa famiglia, per intimorirlo e costringerlo a consegnare il ricavato di un’attività di spaccio da loro gestita nel centro storico di Cosenza. Il debito, in realta’, era stato gia’ saldato ad uno dei componenti della famiglia, all’insaputa degli altri.
La “famiglia”, al fine di ottenere il denaro, ha inferto poi lo stesso trattamento intimidatorio e persecutorio alla madre e al fratello della vittima, con minacce di morte. Tanto che la vittima e’ stata costretta a spacciare, per saldare l’ipotetico debito del fratello, che da pochi centinaia di euro, con gli “interessi”, era poi lievitato a migliaia di euro.

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