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POTENZA – Lo “scontro” Total-Pittella continua a tenere banco nella discussione sul futuro del petrolio in Basilicata. Due giorni fa il governatore, in occasione del tour per presentare il bilancio, ha visitato anche il sito di preparazione del contro oli Total di Tempa Rossa. Qui si sarebbe celebrata la distensione tra il governatore e la società francese, dopo che qualche giorno prima Pittella aveva fatto capire che le ultime operazioni sulle assunzioni di manodopera, che non tenevano conto della cosiddetta priorità per i giovani lucani, della Total rischiavano di incrinare i rapporti tra la Regione e la compagnia. Ma due giorni fa Total ha dimostrato, dati alla mano trasmessi settimanalmente in prefettura per i controlli antimafia, che ci sono lucani che lavorano nel business del nuovo centro oli. E ora l’apputnamento è con il ministro Guidi per mercoledì a Roma. Lì si comincerà a rinegoziare tutto, cercando di strappare anche 1500 posti di lavoro in più a Tempa Rossa per i lucani.
Ad incalzare il dibattito ed aizzare la parte più “battagliera” di Pittella ci sono soprattutto i sindacati. L’ultima sigla intervenuta è quella dell’Ugl, guidata dai segretari Tancredi e Giordano. E il messaggio rivolto a Pittella è più che chiaro: «deve muoversi di più, essere un “brigante” lucano sul punto specifico, prima che sia troppo tardi». Insomma l’Ugl è pronta a far capire «a Total e Pittella di tener in debito conto delle migliaia di disoccupati della Basilicata per le assunzioni delle attività petrolifere attraverso i Centri per l’Impiego.
Questo è l’unico strumento per prevenire una sorta di guerra tra poveri tra Comuni lucani con la definizione di un “Piano straordinario per l’occupazione”. Per i posti di lavoro stabili e non, Total non ha tenuto nessun debito conto che sta operando in Basilicata e assumere a sua volta un numero sicuramente superiore di manovalanza su quanto fin’ora di poco fatto. A Pittella chiediamo di non fare solo proclami ed annunci, si faccia “rispettare” dalla compagnia estrattiva petrolifera: l’Ugl invano e inascoltata dall’ex governatore De Filippo, ha sempre chiesto di far parte e sottoscriverne il famoso “Memorandum” sul petrolio».
«In tanti anni di attività sindacale mai avevo visto un atteggiamento così ipocrita e falso da parte di una multinazionale, che tratta i lucani, le sue istituzioni e forze sociali come dei bambini a cui si può raccontare tutto e il contrario di tutto. Lo stesso Presidente Pittella, a cui certo non dobbiamo insegnare nulla, non si presti a questo gioco da illusionisti». Così dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Cgil Basilicata.
«Innanzitutto occorre ristabilire un minimo di verità: gli investimenti della Total sono molto inferiori al dichiarato, in quanto – rispetto al circa miliardo e tre cento milioni di cui alle Delibere Cipe – i diversi appalti sono stati tutti assegnati con ribassi enormi, quasi scandalosi (tra il 30 e 40% in meno, in media). Quindi se è vero che sono circa 115 i lavoratori lucani è perché Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno sottoscritto un accordo sindacale con la ditta Aleandri, primo esecutore dei lavori edili a Tempa Rossa, in cui ci si impegnava ad assumere almeno l’80% di maestranze locali.

 

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