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Una giornata insieme tra i boschi del Reventino, con amici e parenti e una morte più veloce di qualsiasi altra previsione umana. Dora Ferrise, casalinga di cinquantotto anni, seguiva per la prima volta il marito, Salvatore Curcio, ex muratore e ora dedito ad attività agricole, nelle escursioni organizzate dal gruppo micologico lametino. E’ accaduto tutto durante l’ora di pranzo, poco dopo le 13.30 mentre il gruppo consumava allegramente il suo pic-nic, una tragica fatalità ha spezzato per sempre la vita della donna gettando nel dolore il marito e i suoi tre figli, uno dei quali aveva lavorato all’aereoporto di Lamezia Terme e l’altro aveva prestato servizio presso un’associazione di volontariato. Il camioncino che era servito per portare nel rifugio della forestale i tavoli e le sedie utili alla scampagnata, di proprietà di Mirko Careri 37 anni (sentito dai carabinieri di Platania) per cause ancora in corso di accertamento, forse per un probabile cedimento dei freni, ha cominciato a prendere velocità in retromarcia travolgendo il tavolo più vicino, quello appunto in cui era seduta Dora, uccidendo la donna sul colpo.
Ma quella che è stata una tragedia poteva trasformarsi in una vera e propria strage. Infatti sono rimaste ferite Elisabetta Anania, di 82 anni; Rosina Loscerbo, 70 anni e Chiara Piccolo Longo, 75 anni. Le quattro donne appartenevano tutte alla comitiva composta da una quarantina di persone del gruppo Micologico di Lamezia Terme. Elisabetta Anania è stata portata nell’ospedale di Lamezia Terme con elisoccorso mentre Rosina Loscerbo e Chiara Piccolo Longo hanno raggiunto il nosocomio a bordo di ambulanze.

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