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POTENZA  –  Le «ripetute aggressioni» agli agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Potenza sono «figlie della cattiva gestione»: è il giudizio espresso dall’Uspp (ex Ugl Penitenziaria), di cui una delegazione, guidata dal segretario regionale, Vito Messina, ha fatto ieri mattina un presidio in piazza Mario Pagano ed è stata poi ricevuta in Prefettura.

I rappresentanti del sindacato di polizia penitenziaria chiedono che «siano accertate le responsabilità di quanto accade ai danni degli agenti» e che «vengano rimossi gli artefici del fallimento» della gestione della struttura potentina. In particolare, in un documento, l’Uspp sottolinea che è necessario «fare accertamenti sull’incapacità gestionale della casa circondariale di Potenza», con la conseguente «rimozione immediata dell’attuale gestione».

Infine, Messina ha evidenziato che c’è bisogno della «presenza, reale, dell’attuale provveditore regionale: si deve far garante dei diritti e dei doveri del personale di polizia penitenziaria e dei funzionari che ruotano nell’amministrazione, a tutti i livelli, di questa Regione».

Stato di agitazione è stato poi proclamato dai sindacati Sappe, Uil penitenziaria, Osapp e Cgil polizia penitenziaria che, in una nota congiunta, hanno annunciato «l’astensione dalla mensa di servizio da parte di tutto il personale di polizia penitenziaria della struttura potentina» a partire da oggi.

Una decisione presa in considerazione «dell’immobilismo assoluto dell’amministrazione penitenziaria rispetto al tentato omicidio perpetrato da due detenute del carcere a danno di un’assistente di polizia penitenziaria femminile, tutt’ora ricoverata all’ospedale San Carlo» e «tenuto conto che nessun provvedimento deflattivo è stato preso nei loro confronti e nessun riscontro è stato posto rispetto alle aspettative».

Insomma, per i segretari Saverio Brienza, Giovanni Grippo, Cosimo Morcinelli, Giuseppe Morlino, «la gestione detentiva e della sicurezza da parte dei vertici del penitenziario lucano sia scarsa ed inadeguata, ponendo a serio rischio l’incolumità degli operatori tutti della struttura, senza che alcuna Autorità sia mai intervenuta concretamente, nonostante le numerose denunce da parte delle organizzazioni sindacali».

Si evidenzia, inoltre, che «numerosi episodi di violenza registrati a Potenza negli ultimi mesi, sono stati provocati anche da soggetti che soffrono patologie di natura psichiatrica, trasferiti dal Dipartimento , senza tener conto che l’Istituto potentino non è adeguato strutturalmente ad ospitare tale tipologia di soggetti, ancor di più con una grave carenza di organico pario a circa 40 unità e soprattutto in assenza di personale appartenete ai ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori».

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