X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

POTENZA – Il conflitto si inasprisce, gli animi si infervorano e così può pure capitare che, per stanchezza e stress, qualcuno abbia un malore.
Sono dovuti intervenire gli operatori sanitari del 118, ieri, per soccorrere uno degli 81 lavoratori Fcaility che insieme ai 17 di Ariete da giorni stanno combattendo la battaglia per il posto di lavoro. Da due giorni sono in presidio permanente davanti al Palazzo di Città, in piazza Matteotti, dove ieri l’uomo si è sentito male. A raccontare l’episodio i segretari delle sigle sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs, Pasquale Paolino, Aurora Blanca e Rocco Della Luna, ieri sul posto e da giorni accanto ai lavoratori per cercare di bloccare il licenziamento e la riduzione dell’orario di lavoro del 40 per cento per i lavoratori a causa di un taglio del 60 per cento al servizio. Sono tutti lavoratori part time, che percepiscono 400 euro al mese per 20 ore settimanali. Hanno famiglia e non sanno come poter andare avanti. A nulla sono serviti incontri tra amministrazione e sindacati, nelle commissioni consiliari, tra sindaco e azienda. Ieri l’ennesima inutile attesa di una eventuale offerta o rifiuto dell’offerta all’azienda di un piano di 1 milione e 149 mila euro, azzerando tutte le spese delle piccole manutenzioni, nel pacchetto Facility ma mai espletate, come denunciato dagli stessi lavoratori. A ieri risale anche l’ennesimo inutile incontro tra sindaco e primo cittadino, che non ha portato ad alcuna soluzione.
Anche se da questo punto, la soluzione i lavoratori ce l’hanno: perché non rinunciare ai gettoni di presenza alle sedute consiliari? Nel solo mese di dicembre, con carte alla mano, risulta che hanno percepito in tutto 24.000 euro.
«Per noi – dicono i lavoratori – che percepiamo 300 euro al mese, sono posti di lavoro in più». Per non parlare, delle premialità che ha appena ricevuto il segretario generale. «Perché i sacrifici, se si fanno, li devono Fare tutti». E mentre i sindacati chiedono l’apertura di un tavolo urgente sui licenziamenti e chiarimenti su chi stia gestendo nel frattempo i servizi nelle palestre e con quale personale, nei piccoli impianti sportivi – tra le strutture comunali in cui Facility gestisce pulizie, vigilanza e recption secondo l’accordo di giugno 2014 – regna il caos. Alcuni lavoratori già lavorano con turno ridotto dalle 5 alle 3 ore al giorno mentre altri no, l’azienda ha chiesto di consegnare al Comune le chiavi delle strutture, molte delle quali frequentate da bambini. La questione, dunque, sta diventando di interesse generale. A pagare, non sarebbero solo i lavoratori ma tutti i cittadini.

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE