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POTENZA – Si aggiorneranno in un incontro che si terrà il prossimo giovedì il sindaco De Luca e i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil per cercare di risolvere la vertenza degli addetti alle pulizie.
Ieri i lavoratori hanno protestato davanti al Palazzo di Città per i paventati licenziamenti dovuti a un taglio del 60 per cento dei costi del servizio. Nello specifico, per quanto riguarda i lavoratori Ariete che per conto di Cotrab si occupano delle pulizie delle scale mobili, il sindaco ha preso l’impegno di diffidare il Consorzio per aver sospeso il servizio.
Con una nota arrivata all’azienda il 12 febbraio ma notificata il 31 gennaio, infatti, Cotrab ha disdetto il contratto con Ariete a causa della chiusura del ponte attrezzato avvenuta con delibera comunale del 23 gennaio. La disdetta, inoltre, ha un valore retroattivo a partire dal 1 febbraio scorso. I lavoratori, 16 in tutto, sono intanto in ferie forzate mentre le scale mobili di XVIII Agosto e di via Armellini sono prive del servizio, sebbene aperte.
Si tratta di lavoratori part time, che percepiscono uno stipendio di 400 euro al mese e che già vivono in condizioni di difficoltà. Tra la ditta Ariete e Facility – quest’ultima ha avuto l’affidamento del servizio in un secondo momento, quando cioè ad aprile 2014 la Consip società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell’ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, ha a sua volta affidato il servizio al gruppo napoletano Romeo il quale lo ha dato in subappalto a Facility – i lavoratori sono circa un centinaio. Tutti alle stesse condizioni. Tutti in procinto di essere licenziati. La Facility, che si occupa non solo delle pulizie degli immobili comunali ma anche della sorveglianza e della reception degli impianti sportivi, ha già licenziato un addetto alla Fgic e pare che altre lettere di licenziamento sia partite. Secondo l’Unione sindacale di base a rischiare sarebbe il 70 per cento dei lavoratori. Il servizio costa in totale 2 milioni e 900 mila euro di cui solo 1 milione e 130 mila riguarda il personale. Non si capisce, dunque, perché i tagli debbano riguardare i lavoratori, l’ultimo anello di un sistema che non funziona. L’Unione sindacale di base continua intanto a portare avanti la propria proposta: il superamento dell’esternalizzazione con il passaggio della gestione del servizio all’Acta , società di cui il comune è socio unico, con una riduzione dei costi di oltre il 30 per cento. Tale risparmio, che coincide in massima parte con l’obbiettivo di riduzione di spesa prefissatasi dal Comune, lascerebbe per Rosalba Gugliemi, coordinatrice regionale Usb Basilicata, inalterato l’orario di lavoro e potrebbe portare con una più oculata e proficua organizzazione degli impianti (tipo la diversificazione dei costi per le ore oggi scarsamente utilizzate dalle società sportive), a un miglioramento delle entrate e a una maggiore offerta di spazi per le attività sportive di cui la città ha bisogno. Per quanto riguarda la Facility, inoltre, i lavoratori denunciano tutta una serie di presunte irregolarità: il maggiore costo del servizio con Consip rispetto all’affidamento con bando di gara, mai avvenuto, l’ulteriore passaggio di spesa da 2 milioni e 300 mila a 2 milioni e 900 mila con l’entrata di Facility e il mancato mantenimento, in questo passaggio, dei contratti di invalidità e di inquadramento. I lavoratori, in proposito, denunciano immotivati declassamenti professionali e il cambio di mansioni, inserendo la receptionist soltanto per motivi clientelari dei politici di turno. Operazioni, queste, avvenute durante la precedente amministrazione ma che non vedono effettive risoluzioni in quella attuale i cui tagli non incidono sui reali costi di gestione ma sul personale.

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