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Ci sarà un nuovo processo, innanzi alla Corte di Assise di Appello di Roma, per Ignatiuc Vasile, il giovane moldavo -non si sa nemmeno se in possesso o meno della patente di guida- che, la notte del 18 luglio 2008, per sfuggire a un controllo della polizia, sfreccio a 160 chilometri all’ora su un furgone rubato in una via centrale della Capitale travolgendo, a un semaforo passato col rosso, una Citroen con tre ragazzi a bordo, uccidendone uno e ferendo gli altri due. A decidere la riapertura del caso è stata la Cassazione durante l’udienza svoltasi il primo febbraio le cui motivazioni sono state pubblicate oggi (sentenza 10411). La vittima del pirata della strada era uno studente di Accettura, Rocco Trivigno; rimasero feriti anche Valentina, sorella di Rocco, e il suo fidanzato, Nicola Tedesco, che guidava l’utilitaria. In particolare, la Suprema Corte ha accolto il ricorso della Procura della Corte di Appello che chiede per Vasile il ripristino della condanna a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, lesioni volontarie e ricettazione, emessa in primo grado dalla Corte di Assise di Roma il sei febbraio 2009.

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