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POTENZA – E’ stata un’altra lunga giornata ieri per gli addetti alle pulizie degli immobili comunali delle aziende Facility e Ariete. Davanti al Comune in piazza Matteotti dal mattino fino a sera per avere un incontro con il sindaco. Alla fine ne è valsa la pena.
Dario De Luca ha infatti accettato la proposta delle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil a ritirare il provvedimento che imponeva dal primo marzo una riduzione delle ore di lavoro del 40 per cento per una parte degli 81 lavoratori Facility con un passaggio dai 5 ai 3 giorni di lavoro e il licenziamento dei restanti addetti alle pulizie, alla vigilanza e alla reception, compresi i 17 della ditta Ariete, impegnati nelle scale mobili per conto di Cotrab.
Questi ultimi, infatti, secondo quanto dichiarato dal sindaco all’incontro, torneranno a lavorare presto in quanto De Luca ha già chiesto al Consorzio di formulare la propria offerta per la riapertura degli impianti. In attesa di una definitiva rimodulazione del costo del servizio – da 2 milioni e 900 mila euro a 1 milione e mezzo – è stato programmato per domani a mezzogiorno un nuovo incontro con le organizzazioni sindacali mentre è stato sospeso l’incontro previsto alla Direzione del lavoro. Insomma, intenzione dell’amministrazione comunale sembra quella di preservare i posti di lavoro. Restano tuttavia delle incognite. Sarà Facility a portare avanti il servizio o verrà trovato un altro gestore?
Rimane valida la convezione con le società sportive per la quale queste dovranno accollarsi i costi delle pulizie e della vigilanza, oggi incluse nell’accordo comunale con Facility, con un rischio della chiusura dei piccoli impianti sportivi?
Se dovesse essere ancora Facility a occuparsi del servizio – la stessa che ieri ha chiesto un incontro alla Commissione consiliare per poi non presentarsi e la stessa che, secondo fonti certe, è implicata in un’inchiesta giudiziaria proprio a causa della gestione del servizio – bisognerebbe dare poi una risposta a tutta una serie di interrogativi dei lavoratori.
Ci sarebbero, a loro dire, tutta una delle irregolarità nel passaggio a Facility attraverso Consip nel 2014. Innanzitutto il maggiore costo del servizio con Consip rispetto all’affidamento con bando di gara, che non ci è stato.
Poi l’ulteriore passaggio di spesa da 2 milioni e 300 mila a 2 milioni e 900 mila con l’entrata di Facility e il mancato mantenimento, in questo passaggio, dei contratti di invalidità e di inquadramento. I lavoratori, in proposito, denunciano immotivati declassamenti professionali e il cambio di mansioni, inserendo la receptionist soltanto per motivi clientelari dei politici di turno. E ancora, l’assunzione di altro personale tra ottobre e settembre scorso, in particolare i due bagnanti della piscina di Montereale, l’espletamento delle ore di lavoro in parte negli immobili comunali presenti nell’accordo con Facility e in parte in altre strutture gestite dall’azienda ma non comunali.
Operazioni, queste, avviate durante la precedente amministrazione ma che non vedono effettive risoluzioni in quella attuale.

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