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QUATTRO arresti. Questo il bilancio di un’intensa attività di controllo del territorio disposta dal comandante provinciale Daniele Scardecchia. A finire nella rete dei militari della Benemerita Salvatore Mancuso, 18 anni e Lorenzo Valia, 23, entrambi di San Gregorio D’Ippona con l’accusa di rapina a mano armata ai danni di un autotrasportatore. Episodio avvenuto nella serata di ieri nel piccolo paese limitrofo al capoluogo di provincia. La vittima è stata bloccata da un’auto con a bordo i tre più un altro complice. Uno di questi, arma in pugno, ha intimato all’autista di scendere e farsi consegnare dapprima il contante, ammontante a alcune migliaia di euro, e successivamente anche il veicolo. Dopo di che si sono subito dileguati. È stato lo stesso autotrasportatore a far scattare l’allarme. I carabinieri della stazione di Cessaniti hanno iniziato le ricerche che hanno portato in breve tempo ad individuare i rapinatori che probabilmente si accingevano a piazzare il furgone. Ma mentre i tre sono stati individuati, il loro complice, che si trovava sull’auto e che fungeva da vedetta è riuscito a fuggire facendo momentaneamente perdere le tracce, anche se gli uomini dell’Arma, che sono riusciti a recuperare la pistola calibro 7,65 senza matricola cancellata e provento di un furto in abitazione avvenuto a Pavia il 12 agosto scorso, confidano di individuarlo in brevissimo tempo. Il terzo arresto è stato operato a Nicotera al termine di una perquisizione domiciliare a carico di Pantaleone Perfidio, 25 anni, originario di Cinquefrondi (Rc). Nel corso dei controlli mirati, i carabinieri della stazione, agli ordini del luogotenente Raffaele Castelli, hanno rinvenuto nel garage di pertinenza del giovane, ritenuto vicino al clan Mancuso di Limbadi, 50 grammi di cocaina, mezzo chilo di marijuana e 100 grammi di hashish. Il tutto per un valore di alcune migliaia di euro. Droga che è stata subito sequestrata mentre per il 25enne è scattato il provvedimento cautelare con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente. L’ultimo arresto è avvenuto a Serra San Bruno quando un altro, Giuseppe Scaramozzino di 42 anni, sottoposto al regime della detenzione domiciliare per reati in materia di furti, è stato sorpreso nella notte dai militari della Benemerita al di fuori della propria abitazione. Subito riconosciuto, è stato tradotto presso la caserma della Compagnia del popoloso centro montano. Il bilancio dell’attività investigativa-repressiva è stato illustrato questa mattina dallo stesso comandante Scardecchia che ha rimarcato come «la presenza dell’Arma sia costante, continua e assidua su tutto il territorio vibonese, dal primo ufficiale all’ultimo militare e rappresenta un segnale ulteriore della presenza dello Stato che diamo alla gente. Quello portato a termine è stato il lavoro di una notte intensa, ma è in realtà il lavoro di tutti i giorni che affrontiamo con determinazione e abnegazione anche in condizioni non facili ed in un contesto criminale, qual è proprio quello vibonese, particolarmente pericoloso. E di questo non posso che ringraziare i miei carabinieri».

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