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POTENZA – La “diva” Vasapollo era sempre al centro delle attenzioni del colonnello della Guardia di Finanza Mario Zarrillo. Anche troppo. Già abbiamo fatto notare le “attenzioni” che il finanziere dedicava alla sua amante, come quella di controllare i registri dei turni della donna per capire chi era in servizio nello stesso turno, ma ci sarebbe ben altro. A Zarrillo infatti gli inquirenti contestano l’accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia (lo Sdi) e ad ulteriori banche dati per scoprire le targhe delle auto parcheggiate sotto l’appartamento della sua donna. E per fare questo Zarrillo non si faceva scrupolo ad utilizzare anche finanzieri e ufficiali subordinati per accedere alle banche dati della Guardia di finanza. Una vera e propria “abitudine” dicono gli inquirenti, supportate da alcune intercettazioni telefoniche dove Zarrillo spiega le ragioni di quegli accessi. Si trattava di individuare eventuali uomini che corteggiassero la donna, per poi bersagliare la vittima con “ogni forma di ripicca”. E qui insomma si mette in mezzo la questione puramente personale, perché Zarrillo avrebbe chiesto più volte l’accesso alle banche dati, in un caso anche contattando direttamente la sala operativa della Guardia di Finanza. Almeno quattordici volte Zarrillo avrebbe tentato di capire a chi corrispondevano le targhe delle auto.

TI BUCO LE RUOTE – Il sei settembre del 2013 il controllo di Zarrillo è suonato come una conferma. Una Mercedes parcheggiata sotto casa della Vasapollo è risultata intestata ad un dottore dell’Asp di Lagonegro che avrebbe passato la serata con la donna. Di risposta Zarrillo avrebbe squarciato el quattro gomme dell’auto e due ruote dell’auto della sua amante per sospetto tradimento. E Zarrillo questa cosa l’avrebbe anche confessata in alcuni sms tra la sua amante e Zarrillo. La questione ovviamente è legata anche alle gelosie provate dal colonnello in relazione al lavoro della donna, in questo senso si spiega il controllo costante dell’uomo. Per quanto riguarda invece gli altri controlli alle targhe delle auto il tenente ha sempre ricevuto un esito negativo, o meglio, erano tutte auto intestate a delle donne. Oltretutto l’uomo, stando a quanto detto dalla stessa Guardia di Finanza, avrebbe ricoperto in qualità di alto ufficiale solo il ruolo di staff, senza alcuna mansione operativa. Di fatto quindi avrebbe utilizzato nuovamente i suoi “poteri” per poter sondare la vita della propria amante. E non si tratta di un caso isolato.

TELEFONO E AUTO DI SERVIZIO – Zarrillo ha usato il suo telefono di lavoro un po’ come voleva. Intratteneva i rapporti con Veronica Vasapollo ma anche con altre donne, con i fornitori per la finitura della villa di Policoro, le conversazioni con i soci della cooperativa edile “Fiamme Gialle di cui Zarrillo è presidente, le prenotazioni degli alberghi convenzionati con la Finanza per conto di amici, le prenotazioni del parrucchiere per conto della Vasapollo. Ma era la stessa amante a volte a sfruttare quell’utenza come una cosa personale. Insomma, dalle analisi degli inquirenti sono spuntate 77 telefonate alla zia dell’infermiera amica delal Vasapollo poi trasferita, 1146 messaggio di testo, 28 telefonate all’amante, 115 messaggio sempre alla Vasapollo. E poi ancora altre telefonate, tantissime, tutte verso la Vasapollo. Ma c’è un altro aspetto che gli inquirenti hanno notato: l’uso privato e personale dell’auto di servizio, con tanto di autista, per poter sbrigare le faccende personali come per esempio un viaggio a Matera ad aprile del 2013.

v. p.

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