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Babysquillo in Basilicata? Forse il  fenomeno non ha le dimensioni di quanto i giornali ci hanno raccontato negli ultimi tempi  a Roma e a Milano ma episodi del genere si verificano anche qui da noi, da sempre, ed è impossibile far finta di niente.

Lo dice chi con donne e minori ha a che fare continuamente sul territorio. Dall’associazione Telefono donna alla psicologa forense Assunta Basentini fino ai centri di aggregazione disparsi nei quartieri, come può essere la Caritas o altre associazioni. Il ritratto di una larga fascia di adolescenti potentini e lucani in generale, è in linea con quello del resto d’Italia. Sessualità precoce, consumo di droghe e alcol. In questo contesto esistono ragazzine che si vendono anche solo per una ricarica di cellulare o per una maglietta firmata. Appartengono a ogni fascia di età e a ogni categoria sociale. Difficile fare una casistica. Gli episodi non sono mai denunciati e spesso sono legati a situazioni di “degrado emotivo” più ampio, dove quanto successo si evince tra le righe ma non viene denunciato – nemmeno verbalmente –  a chi ci si rivolge per un aiuto, come può essere nel caso di Telefono donna, o per questioni giudiziarie come nel caso del Tribunale per minori. Una realtà, questa, con la quale tocca fare i conti. Spetta ai genitori prima di tutto, alle scuole, ma anche alle istituzioni  e all’intera comunità. Si dice in giro che uno dei luoghi dove le ragazzine riescano con più facilità  a trovare il clima favorevole per questo genere di cose siano le palestre. Si dice anche che in quartieri più a rischio, come Bucaletto, situazioni simili siano reiterate da anni. Ma nessuno si espone. Nessuno parla. Nessuno controlla. In occasione della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne Il Quotidiano della Basilicata vuole offrire un approfondimento sulla questione. Perché alla base di casi estremi come quello del quartiere Parioli di Roma, delle ragazze “doccia” di Milano o dei sempre nuovi omicidi di mamme, mogli, fidanzate c’è lo stesso concetto di corpo come merce di scambio e di diseducazione sentimentale che anestetizza cuore e anima. 

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