X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

MATERA – Quando la ribalta nazionale non è sempre un bello spot. O almeno è questo il messaggio che si vuole far passare. Stiamo parlando di quello che è accaduto mercoledì sera durante la prima puntata di “Radio Belva”, trasmissione di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, andata in onda su Rete 4, e nella serata di ieri sospesa dal direttore di rete Giuseppe Feyles. Una lista di ospiti di primo piano tra cui compaiono Paolo Villaggio, Mario Borghezio, Alba Parietti, Annarella (la vecchietta di Piazza Montecitorio arrabbiata con i politici), Maria Giovanna Maglie e Vittorio Sgarbi. E non solo: Emilio Fede nelle vesti di inviato.

Ma la Basilicata dov’è? Ve lo spieghiamo.

Tra i vari servizi andati in onda c’è anche uno denominato “Basilicata Coast to Coast”, con un chiaro riferimento, nel titolo, al film di Rocco Papaleo. Ebbene in questo servizio si parla di eterosessualità, un argomento molto “in voga” al momento, visto che l’omofobia negli ultimi tempi  è tornata alla ribalta nazionale, vedi caso-Barilla.

Il cronista chiede ad alcuni passanti cosa ne pensano dell’eterosessualità. I passanti non rispondono in maniera corretta, scambiando l’eterosessualità con l’omosessualità, dando così un’idea di una Basilicata che al giorno d’oggi è ancora arretrata, ignorante. Tutto questo ci potrebbe anche stare (visti anche gli ultimi dati delle ricerche che mettono l’Italia agli ultimi posti tra i paesi sviluppati per alfabetizzazione), ma il problema nasce nell’ultima parte del servizio. Perché? Perché si capisce chiaramente come quelle immagini non sono attuali, bensì risalgono ad almeno dieci anni fa. L’ultimo intervistato infatti ha alle spalle un background che ha poco di familiare rispetto ai giorni d’oggi: in una prima immagine si vede sullo sfondo lo scheletro del palazzo che oggi costituisce parte del centro direzionale, in via Ugo La Malfa, nei pressi del Comune di Matera. Lo stesso intervistato, girandosi, si ritrova alle spalle l’ufficio postale nei pressi della stazione ferroviaria delle Fal, solo che quell’ufficio postale è chiuso dall’agosto del 2003 e oggi lì è presente un negozio di abbigliamento. Quindi quell’intervista risale ad almeno dieci anni fa. Le altre saranno pure attuali, ma quella sicuramente non lo è.

Adesso ci chiediamo: perché mandare in onda un’intervista, delle immagini, che risalgono ad un decennio fa? Non si rischia di far passare un’immagine artefatta di quella che è oggi la Basilicata e i suoi cittadini. E’ vero, quel signore dieci anni fa non era a conoscenza del termine “eterosessuale”, è vero pure che ha apostrofato in maniera scurrile il collega, ma perché tirarlo fuori oggi? Quando parlavamo all’inizio di uno spot non bello ci riferivamo al fatto che oggi Matera e tutta la Basilicata stanno concorrendo per l’obiettivo comune della Capitale della Cultura 2019: una fotografia di una realtà di questo genere della Basilicata, e di Matera in particolare, non giova certamente al percorso che porta al raggiungimento dell’obiettivo del 2019.

Anche lo stesso Vittorio Sgarbi, ospite della puntata di Radio Belva, da noi raggiunto telefonicamente, ci ha detto che “questo non è stato un bel servizio per quella che è la città (Matera, ndr) che per me deve vincere e diventare Capitale della Cultura 2019”.

In conclusione, è pur certo che è arrivato il momento di svoltare a livello culturale, di emanciparsi in tutto e per tutto. Però non serve rispolverare un’intervista vecchia di dieci anni per smuovere le coscienze dei lucani. I lucani sapranno dimostrare, con il loro orgoglio, che hanno voglia di emergere, anche culturalmente.

 

a.mutasci@luedi.it


CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO


GIUSEPPE FEYLES: UNA DERIVA NON CONDIVISIBILE

«RETEQUATTRO sospende la messa in onda di “Radio Belva”. Il programma non ha le caratteristiche di tono e contenuto adatti al prime time della rete». Lo dichiara in una nota Giuseppe Feyles, direttore di Retequattro, che osserva: «In alcuni momenti, la concitazione della diretta ha preso una deriva non condivisibile, della quale ci scusiamo con il pubblico e gli ospiti in studio e in collegamento. Ringrazio comunque Cruciani e Parenzo, le cui capacità professionali non sono in discussione, e Videonews che ha realizzato il programma e che continuerà in futuro a fornire alla rete prodotti di qualità e successo».  

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE