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MARINA DI GIOIOSA (RC) – Demolite le stalle dei Mazzaferro e i capannoni degli Aquino, erano abusivei. A Marina di Gioiosa la lotta all’abusivismo edilizio non è più uno slogan ma una certezza. La Commissione Straordinaria, composta dal Prefetto Fausto Gianni, dal dirigente d’area Michele Albertini e dal vice Prefetto aggiunto Patrizia Adorno ha centrato un obiettivo importante: censire gli abusi e definirne le pratiche di demolizione o di condono (queste consentono un importante incremento nelle casse del Comune). Il lavoro è il frutto di una delibera, la numero 175 del 2012, che di fatto istituisce l’ufficio di “Prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio”. Un ufficio in cui hanno un ruolo il segretario comunale, il responsabile del settore ambiente e territorio, il responsabile del settore lavori pubblici, il comandante della polizia municipale, il responsabile del settore amministrativo e quello del settore economico e finanziario. Un pool che in questi mesi ha portato ad individuare circa 50 abusi edilizi in tutto il territorio comunale. Tra le opere che non hanno rispettato le norme, e che quindi sono state dichiarate abusive, c’erano anche delle costruzioni adibite a stalle in Contrada Romanò riconducibili alla famiglia Mazzaferro, e un grosso edificio adibito a capannone industriale riconducibile alla famiglia Aquino. 

Tra gli abusi edilizi riscontrati c’è anche la sopraelevazione dell’Hotel Miramare, sul lungomare di Marina di Gioiosa, una struttura che al momento non è ancora stata demolita ma che è passata nella proprietà del Comune, in attesa di un altro iter giudiziario in corso su tutto il complesso. Un duro colpo ad alcune famiglie da sempre simbolo della criminalità locale ma anche un segnale ed un monito per tutti i cittadini. Infatti, escludendo alcuni casi estremi, molti, anzi moltissimi, sono gli abusi che la squadra messa in campo dai commissari ha rilevato a carico di professionisti e anche impiegati pubblici. Si va dal balcone non dichiarato, a recinzioni non a progetto fino a vere e proprie abitazioni e interi immobili abusivi. Ad ognuno dei soggetti a cui è stata rilevata l’infrazione è stata inviata una comunicazione che ne dispone la demolizione, demolizione che può avvenire per mano degli stessi proprietari o per mano del Comune, con spese però assolutamente differenti e senza dubbio più onerose a carico dei cittadini se a demolire l’abuso dovrà essere l’Ente. In qualche caso sono già stati gli stessi cittadini a disfarsi dei locali o delle costruzioni ritenute fuori legge. C’è chi invece, pagando ingenti somme, ha preferito usufruire del condono.
Una vera opera di risanamento quella messa in piedi dai Commissari che hanno individuato delle linee di intervento precise che tengono conto dell’intensificazione dei controlli sul territorio, della messa in atto di misure come multe e sequestri che possano fungere da deterrente contro l’abusivismo, e l’avvio in tempi rapidi delle procedure di definizione delle questioni pendenti. In breve si sono messi i dipendenti comunali nelle condizioni ottimali per svolgere il loro lavoro, lavoro che ha portato al raggiungimento di importanti obiettivi. Individuare 50 abusi edilizi e renderli oggetto di azioni amministrative non è un compito semplice ma a Marina di Gioiosa lo si è fatto, colpendo tanto le proprietà riconducibili alla criminalità organizzata, tanto quelle di cittadini troppo spesso abituati al non rispetto delle regole.
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