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REGGIO CALABRIA –

Henry James Fitzsimons, già appartenente al gruppo separatista dell’Ira, coinvolto nell’operazione Metropolis della Dda di Reggio Calabria contro le cosche della ‘ndrangheta del reggino, è giunto stamani nell’aeroporto di Fiumicino, estradato in Italia dal Senegal dove era detenuto per l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dalla magistratura reggina.
L’operazione, condotta nel marzo scorso dallo Scico, dal Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria e dal Gruppo di Locri sotto la direzione del procuratore aggiunto della Dda reggina Nicola Gratteri, era culminata con l’emissione di 20 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di beni per 450 milioni di euro.
Fitzsimons, condannato nel Regno Unito ad otto anni di carcere per atti di terrorismo, secondo l’accusa aveva effettuato investimenti in Italia nel settore immobiliare turistico-residenziale insieme a esponenti della criminalità organizzata calabrese e, specificatamente, della ‘ndrina di Africo. Proprio nell’appartenenza al gruppo terroristico, per la Dda, è da individuarsi la provenienza dell’enorme flusso di denaro che sarebbe stato veicolato verso attività di riciclaggio.
L’operazione Metropolis ha consentito di rivelare come la ‘ndrangheta, grazie alla sua forza di intimidazione, avesse assunto la gestione e il controllo, diretto o mediato, della realizzazione di decine di complessi turistico-residenziali sedenti, per la maggior parte, nella zona ionica-reggina della Calabria.

Henry James Fitzsimons, già appartenente al gruppo separatista dell’Ira, coinvolto nell’operazione Metropolis della Dda di Reggio Calabria contro le cosche della ‘ndrangheta del reggino, è giunto stamani nell’aeroporto di Fiumicino, estradato in Italia dal Senegal dove era detenuto per l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dalla magistratura reggina. L’operazione, condotta nel marzo scorso dallo Scico, dal Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria e dal Gruppo di Locri sotto la direzione del procuratore aggiunto della Dda reggina Nicola Gratteri, era culminata con l’emissione di 20 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di beni per 450 milioni di euro. Fitzsimons, condannato nel Regno Unito ad otto anni di carcere per atti di terrorismo, secondo l’accusa aveva effettuato investimenti in Italia nel settore immobiliare turistico-residenziale insieme a esponenti della criminalità organizzata calabrese e, specificatamente, della ‘ndrina di Africo. Proprio nell’appartenenza al gruppo terroristico, per la Dda, è da individuarsi la provenienza dell’enorme flusso di denaro che sarebbe stato veicolato verso attività di riciclaggio. L’operazione Metropolis ha consentito di rivelare come la ‘ndrangheta, grazie alla sua forza di intimidazione, avesse assunto la gestione e il controllo, diretto o mediato, della realizzazione di decine di complessi turistico-residenziali sedenti, per la maggior parte, nella zona ionica-reggina della Calabria. 

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