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«Un punto di svolta nell’impegno istituzionale e nella lotta alla criminalità organizzata». Queste le parole del presidente della commissione regionale antimafia, Salvatore Magarò, nel suo intervento di presentazione del Codice Etico, sottoscritto da tutti i partiti ed i movimenti rappresentati in Consiglio regionale ed aperto all’adesione delle liste civiche.
Il provvedimento, approvato in Consiglio regionale, investe direttamente partiti, politica e politici con l’obiettivo di rendere più rigorosa la scelta dei soggetti da inserire nelle liste elettorali, nel quadro di un processo volto alla formazione e alla selezione di classi dirigenti a livello regionale e locale e scongiurare il pericolo sociale di veicolare all’interno della competizione elettorale prima, e dell’area di amministrazione pubblica poi, interessi connessi alla ‘ndrangheta; di prevenire ed evitare il coinvolgimento giudiziario dei responsabili politici e amministratori pubblici per collusioni con la ‘ndrangheta constatando che il livello locale e regionale non sfugge a questo fenomeno e di assicurare alle comunità locali sistemi di amministrazione trasparenti e impermeabili ai condizionamenti e alle infiltrazioni della ‘ndrangheta.
«Magistratura e forze di polizia – ha aggiunto Magarò – rimangono centrali nella lotta alla criminalità mafiosa e noi, per parte nostra, vogliamo contribuire ad impedire alle mele marce di inquinare la buona politica. La ndrangheta ha appiccicato addosso alla Calabria la brutta nomea di terra di appestati, senza diritti e doveri. Da oggi, invece, codifichiamo comportamenti atti a scongiurare che una classe dirigente possa favorire interessi connessi alla ndrangheta. Politica ed associazionismo sono dunque chiamati a rispettare regole certe nella selezione dei gruppi dirigenti, contro il clientelismo, per affermare verità, giustizia e moralità, che sono il vero fondamento della democrazia».
«Credo che esprimere il voto di preferenza sia uno dei punti cardine del pensiero liberale – ha sostenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò – poichè il consenso popolare è momento importante dell’investitura dell’eletto. Tuttavia, in presenza di una situazione come quella calabrese, la proposta di una legge elettorale senza preferenze, come ha proposto il presidente Giuseppe Scopelliti è da valutare seriamente in tutti i suoi aspetti.
Procedere con il sistema delle ‘liste bloccate’ potrebbe essere un utile strumento per spegnere sul nascere ogni tentativo di condizionamento mafioso e clientelare. I partiti – sottolinea Alessandro Nicolò – sono chiamati a recuperare il primato della politica con scelte rigide e trasparenti nel momento di formazione delle liste elettorali. Con la sottoscrizione odierna del Codice di autoregolamentazione – conclude Alessandro Nicolò – oggi davvero inizia una nuova primavera per l’intera comunità calabrese».

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