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IL Prefetto di Potenza, Rosaria Cicala, ha revocato ieri mattina a Pier Giulio Petrone, titolare de “La Ronda”, la licenza per il recupero e la custodia del contante. La notizia è stata data al termine dell’incontro con gli esponenti sindacali di Fisascat, Filcams e Uiltucs e una delegazione di lavoratori dell’Istituto di vigilanza.
Istituto di vigilanza nel mirino della magistratura che sta indagando su quei 7 milioni di euro spariti, o mai entrati, nel caveau de “La Ronda”.
L’inchiesta della magistratura – l’accusa è di appropriazione indebita a carico di ignoti – ha finito con l’aggravare la situazione in cui versano i dipendenti.
Dipendenti che ieri mattina hanno manifestato in piazza Mario Pagano sotto la sede della Prefettura.
I lavoratori che avanzano a oggi ancora tre mensilità sono sempre più preoccupati per il loro futuro occupazionale.
In ballo c’è il futuro di circa 300 famiglie. Il timore di perdere il posto di lavoro è dovuto oggi più di ieri al fatto che, a seguito dell’inchiesta, possano esserci disdette di contratti da parte non solo degli Istituti di credito ma anche da altri esercenti che fino a oggi si sono avvalsi dei servizi di sorveglianza offerti da “La Ronda”.
E dopo la notizia della revoca della licenza 42 dipendenti, quelli che si occupano dei servizi di prelievo del contante da tenere in custodia, sono stati messi in ferie.
Un segnale, questo, che non fa ben sperare gli altri lavoratori che chiedono chiarezza da parte dell’azienda sia sul futuro occupazionale ma anche sulla vicenda giudiziaria.

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