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ROMA – Parziale sospiro di sollievo per il tribunale di Rossano. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, infatti, ha emanato un decreto attraverso il quale rinvia la chiudura del tribunale calabrese (e di altri sette in tutta Italia) per due anni. Nello specifico, secondo il decreto i tribunali, che comunque restano formalmente soppressi, di Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo, Vigevano, Chiavari, Lucera, Rossano e Sanremo resteranno ancora aperti per due anni per definire i processi pendenti.

La decisione del ministro si basa sulla necessità di autorizzare per un periodo di due anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo 15/2012 la trattazione dei procedimenti civili ordinari e delle controversie in materia di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria pendenti alla data del 13 settembre 2013 presso un numero limitato di sedi soppresse nell’ambito della riforma della geografia giudiziaria. 
In sostanza, l’intervento riguarda i Tribunali soppressi di maggiore dimensione per popolazione amministrata o per indice delle sopravvenienze ed è diretto a evitare che le procedure di accorpamento possano ritardare la definizione dei procedimenti civili. La selezione, spiega una nota del ministero, è stata effettuata con riferimento alle sedi soppresse caratterizzate alternativamente: da un numero di abitanti superiore a 180.000 unità, corrispondenti alla metà della media nazionale dei tribunali provinciali assunta quale parametro di riferimento nell’attuazione della sopra richiamata legge delega realizzata con il decreto legislativo 155/2012; da una sopravvenienza media annuale di 6.874 affari complessivi, corrispondente alla media delle sopravvenienze dei tribunali con popolazione superiore a 180.000 abitanti. In relazione al primo parametro sono stati individuati i tribunali di Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo e Vigevano; con riferimento al parametro della domanda di giustizia, sono stati individuati i Tribunali di Chiavari, Lucera, Rossano e Sanremo. 
Un occhio di riguardo in più per Rossano dove si svolgeranno anche i dibattimenti penali relativi ai procedimenti pendenti alla data del 13 settembre 2013.  
Da precisare, dunque, che non si tratta di nessuna revoca né di un effettivo salvataggio ma solo dello spostamento nel tempo della chiusura che sembra, allo stato, non essere stata messa in discussione dal ministro.

Nel frattempo un secondo fronte di protesta sembra si stia aprendo in Calabria. In particolare a Scalea, sede staccata del tribunale di Paola sono entrati in agitazione avvocati e dipendenti che temono che la struttura possa essere del tutto chiusa. Secondo i contestatori si starebbe pensando ad una sua soppressione, con relativo trasloco di uffici e incartamenti. Un’assemblea è stata tenuta questa mattina, per chiedere il supporto delle istituzioni, ma per i prossimi giorni sono state annunciate proteste eclatanti.
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