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LAMEZIA TERME – E’ entrata in una gioielleria su corso Numistrano a Lamezia Terme ed ha portato via alcuni gioielli e pietre preziose dall’ingente valore, senza naturalmente pagare. Per questo è stata arrestata dalla polizia con l’ accusa di furto aggravato: protagonista della vicenda è Anna Petrelli, 42 anni originaria di Salerno, finita in manette per urto aggravato commesso in una gioielleria. Oltre all’arrestata, i poliziotti hanno denunciato a piede libero la complice, la ventenne M. F. anche lei salernitana e in avanzato stato di gravidanza. 

L’intervento degli agenti in servizio di volante sul territorio è scattato a seguito di una segnalazione effettuata dal proprietario di una gioielleria su Corso Numistrano, insospettito dall’atteggiamento delle due donne entrate nella sua attività commerciale per visionare dei gioielli. Gli operatori, raccolte sommarie informazioni, sono poi riusciti a rintracciare le due donne che nel frattempo erano entrate in un’altra gioielleria, sempre su Corso Numistrano, riuscendo a bloccarle proprio poco prima che le stesse abbandonassero il locale. Dopo aver proceduto alla loro identificazione, i poliziotti hanno deciso di visionare quanto contenuto nelle loro borse e prima che il controllo terminasse sono riusciti a recuperare alcuni oggetti in oro e pietre preziose, dall’ingente valore, gettati con scaltrezza sotto un veicolo parcheggiato lì vicino. 
Nel frattempo il titolare dell’attività commerciale ha fatto visionare alla polizia le immagini dell’impianto di videosorveglianza installato all’interno della gioielleria che chiaramente immortalava le donne e i momenti precisi in cui le stesse con destrezza riuscivano ad impossessarsi degli oggetti preziosi. 
Le immagini dimostrano come le donne hanno approfittato proprio del momentaneo allontanamento della moglie del titolare dal bancone, distratta da un altro cliente appena entrato. Da qui l’arresto della donna, beccata in flagranza di reato, e trattenuta nelle camere di sicurezza del Commissariato in attesa del giudizio per direttissima. La ventenne, in evidente e avanzato stato di gravidanza veniva deferita all’autorità giudiziria a piede libero e le veniva notificato il provvedimento di rimpatrio con foglio di via obbligatorio nel comune di residenza, emesso dal Questore di Catanzaro.
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