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Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione ha diramato una nota nella quale si sottolinea: «L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, una delle più grandi e importanti della Calabria, è da parecchi giorni senza guida a causa delle dimissioni, per motivi di salute, del commissario, Franco De Rose. Come mai il presidente Scopelliti, che è anche Commissario regionale della Sanità, non ha ancora provveduto alla nomina del suo successore?».
«Non abbiamo alcun dubbio – aggiunge Guccione – che De Rose, a cui auguriamo sinceramente una rapida e pronta guarigione, si sia dimesso per problemi di salute, anche se, negli ultimi tempi, avevamo registrato diversi segnali di insofferenza e di nervosismo nei suoi confronti provenienti da autorevoli settori del centrodestra. C’è stato addirittura chi, qualche giorno prima che si dimettesse, aveva sprezzantemente invitato De Rose ad ‘uscire dalla torre eburnea cosentina nella quale si era chiuso, ad alzarsi dalla sedia e ad andare nei territori, a visitare gli ospedali per rendersi conto che ci sono problemi a media e a lunga scadenza, ma ve ne sono altri che possono essere avviati a soluzione da subitò, per poi aggiungere senza mezzi termini che “se De Rose non è in grado di fare ciò”, tragga con urgenza le dovute conseguenze e lasci ad altri il compito di governare la sanità cosentinà.
Segnali pesanti ed inequivocabili indirizzati verso chi, in oltre dieci mesi di governo dell’Asp cosentina, ha perseguito soltanto un obiettivo che è stato quello di mettere in discussione i punti fermi precedentemente acquisiti, compresa la stabilizzazione dei 439 precari».
«E’ del tutto evidente – dice ancora Guccione – che sulla gestione della sanità a Cosenza ed in provincia si stia giocando una partita tutta interna al centrodestra e le cui conseguenze negative si ripercuotono sui cittadini, totalmente ignari di quanto sta accadendo sulla loro pelle. E tutto ciò accade mentre l’intero sistema sanitario provinciale rischia di implodere da un momento all’altro, saltano le convenzioni, gli operatori sanitari ogni giorno fanno i salti mortali per affrontare le emergenze, al pronto soccorso i medici rischiano la pelle per mancanza di sicurezza, c’è carenza di personale, il precariato aumenta, non ci sono ambulanze e da Catanzaro arrivano solo ‘no’ per cardiochirurgia e per la costruzione del nuovo ospedale a Cosenza.
Dopo un anno il debito sanitario è rimasto sempre lo stesso, mentre le prestazioni sono peggiorate e ci sono 439 precari in più. A ciò si aggiunge ora anche la mancanza di un Direttore generale o di un Commissario con il quale interloquire ed a cui poter rappresentare problemi e proposte. Quello che c’era prima e che doveva mettere a posto la sanità cosentina, ormai non c’è più e, nell’atto delle dimissioni, non ha potuto nemmeno nominare un proprio sostituto. Il mondo della sanità cosentina, come abbiamo avuto modo di verificare ieri insieme ai rappresentanti sindacali, non ha più interlocutori ufficiali, in grado di assumere decisioni e responsabilità».

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