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“La sola età delle popolazioni non basta a identificare il fabbisogno sanitario per il quale bisogna considerare anche altri fattori, che risultano ad esempio dalla situazione epidemiologica e sociale e di servizi e prestazioni disponibili”.

E’ quanto sottolinea la Presidenza dell’ANISAP Basilicata sottolineando che alla nostra Regione sono stati tolti ben 18 milioni di euro, potendo contare sulla ripartizione del fondo sanitario nazionale ad essa assegnata di 1 miliardo e 600 milioni di euro. Se dalla “maratona” di questi giorni dei Governatori delle Regioni dovesse prevalere la presenza di over 65enni ci sarebbe il rischio di un’ ulteriore penalizzazione a differenza invece di Lombardia, Veneto e Lazio a cui e’ stato riconosciuto il 60% degli aumenti.

L’auspicio e di qui il sostegno all’impegno che coinvolge in prima persona il Governatore De Filippo – si legge nella nota dell’ANISAP – di arrivare ad un riparto che, pur considerando il fattore età degli utenti del SSN, utilizzi più criteri, in grado di identificare meglio i bisogni reali a partire dall’indice di deprivazione (di reddito, istruzione, contesto sociale, ecc). Questa scelta può aiutare ad allocare le risorse in modo più appropriato, quindi più efficiente e rispondente alle necessità dei cittadini”.

Secondo l’ANISAP “poiché il riparto del fondo sanitario viene considerato base di partenza del federalismo sanitario, bisogna dare seguito alle conclusioni degli Stati Generali della Salute che hanno dato un contributo importante per incidere sulla spesa sanitaria regionale attraverso risparmi che non si traducano però in nuovi sacrifici per utenti ed operatori pubblici e privati della sanità a partire dalla nuova governance da realizzare dell’intero sistema sanitario regionale. Il nuovo modello di sanità federalista – è scritto nella nota – non può prescindere da una più forte ed efficace integrazione sussidiaria tra pubblico e privato che coniughi esigenze degli utenti c on quelle del risparmio e delle imprese della sanità.

Fa bene l’assessore Martorano a difendere l’esperienza, senza dubbio originale e positiva della Basilicata che si distingue da quella di altre Regioni del Sud che hanno accumulato disavanzi significativi, solo che – afferma l’ANISAP Basilicata – diventa necessario dar seguito agli annunci, mostrando l’attenzione dovuta al comparto della sanità privata. Le strutture accreditate della sanità privata intendono fare fino in fondo la propria parte nell’obiettivo ambizioso ma non impossibile che la Regione si è data e che riguarda l’ottimizzazione delle risorse, sia di carattere finanziario che nell’ambito delle strutture esistenti, senza ridurre la qualità di servizi e prestazioni.

Siamo convinti che il privato può raccogliere e vincere la sfida della buona sanità. Serve solo – sottolinea l’ANI SAP – creare le condizioni e realizzare gli strumenti: un atto di programmazione finalizzato a questo scopo; l’adozione di nuovi modelli di assistenza; un protocollo di intesa mirato alla messa in pratica della “missione” che intendiamo svolgere e che abbiamo racchiuso nello slogan “sussidiarietà e competizione pubblico-privato” per determinare le condizioni di più efficiente gestione della sanità lucana”.

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