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Una donna di 30 anni, casalinga, è stata aggredita a San’Onofrio, un comune nei pressi di Vibo Valentia, intorno alle 8,30 di questa mattina. L’aggressione è avvenuta nei pressi dell’edificio delle scuole elementari. Secondo le indagini compiute nel corso della mattinata, sarebbero state due donne, madre e figlia, ad aggredire la 30enne. Protagoniste della vicenda, Lucrezia Schiavone, 52 anni, già nota alle fore dell’ordine, e la figlia Angela, di 31 anni.
L’aggressione, cominciata non appena la donna è scesa dalla macchina in compagnia di alcuni parenti, è iniziata senza alcuna apparente provocazione. In pochi istanti le madre e figlia si sono avventate sulla malcapitata, con cui da tempo vi erano forti attriti, e dapprima l’hanno colpita con calci e pugni per poi scagliarle contro alcuni fendenti con un coltello che avevano portato con loro, forse già premeditando l’aggressione.
La donna, colpita più volte alla schiena si è subito accasciata al suolo ed è stata soccorsa da alcuni passanti che hanno assistito allibiti alla scena e che hanno provveduto a trasportarla presso il pronto soccorso dell’ospedale civile di Vibo Valentia, dove i sanitari le hanno dovuto ricucire la pelle con ben 20 punti di sutura giudicandola guaribile in non meno di 10 giorni salvo complicazioni. Le donne, subito dopo l’aggressione, si sono date immediatamente alla fuga per le strade limitrofe.
In pochi minuti sul posto sono arrivati gli uomini della locale stazione Carabinieri e della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia che hanno avviato una vera e propria caccia per trovare le due donne. In meno di un’ora i militari dell’Arma hanno rintracciato Schiavone mentre tentava di allontanarsi, insieme ad alcuni familiari, dal centro abitato di S. Onofrio in direzione di Vibo Valentia. Gli uomini dell’Arma hanno dapprima provveduto ad accompagnarla presso il presidio della Benemerita di S. Onofrio ed, al termine degli accertamenti sulla vicenda, l’hanno dichiarata in arresto con l’accusa di tentato omicidio in concorso. La figlia Angela risulta, invece, ancora irreperibile ed è attivamente ricercata dai militari della Benemerita.

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