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di Pietro Scognamiglio

L’AVVISO pubblico indetto dal Comune per l’assegnazione del marchio “Potenza Sport Club” scade alle 13 di domani. Ma il paradosso è che il sindaco Santarsiero il marchio tra le mani non ce l’ha. Ad oggi infatti non risulta ancora formalizzata davanti al notaio la donazione da parte della Nipa Srl, società della famiglia Postiglione che a suo tempo ha registrato logo, denominazione e colori associati alla squadra che fino alla scorsa stagione ha rappresentato la città. Si concorre – si fa per dire – per qualcosa che non è nella disponibilità di chi ha bandito il concorso.
L’ennesimo equivoco, il prolungarsi di un’agonia. Risulta fortemente rallentato anche il progetto Fortis Murgia, l’unico che potrebbe in qualche modo garantire la partecipazione al prossimo campionato di serie D trapiantando nel capoluogo il titolo della società irsinese.
“Il Mio Potenza” protesta – giustamente, dal canto suo – per l’ambiguità di un avviso pubblico che mette in dubbio la possibilità di assegnare l’ormai famigerato brand ad una semplice associazione che non sia costituita come società sportiva. Ma la sensazione è che si guardi il dito invece che la luna. Il vero problema è che la città di Potenza (tra tifosi attivi, istituzioni e tessuto imprenditoriale) non ha ancora trovato i soldi per onorare l’accordo con la dirigenza murgiana. E soprattutto per iniziare a costituire la base societaria per un qualsiasi futuro. La condanna ad un altro anno nella polvere del calcio regionale sembra già scritta. Ci sarà l’Atletico (ma non si sa con quali risorse, ndr), con qualche incognita ci dovrebbe essere anche il Potenza Sport Club. Al di là del nome della squadra, Postiglione troverà il modo di continuare a controllare l’ampio parco giocatori a disposizione. Il calcio vero è evidentemente un’altra cosa, che Potenza oggi dimostra di non meritare.

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