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ARRIVA l’estate, il centro storico si riempie e ricominciano i problemi.

E’ stato costretto a chiudere la propria attività per 5 giorni Piero Coviello, titolare del lounge bar 0971. L’ordinanza arriva dritta dritta dalla Questura. A denunciarlo, con l’accusa di schiamazzi notturni, i residenti della zona. L’episodio in realtà risale allo scorso marzo uno dei tanti fine settimana in cui Piero cerca di rianimare il cuore della città, ovunque meta di giovani che si fermano a sorseggiare un drink, a conversare, ad ascoltare buona musica. Normale amministrazione che però, a Potenza, sembra essere davvero un’impresa. Così Piero ancora una volta è alle prese con le difficoltà di tenere in vita un’attività con sei dipendenti fissi e due extra per l’estate, il fitto da pagare e le varie spese tra occupazione del suolo pubblico, Siae e quant’altro e questo ostinato ostruzionismo che, secondo il giovane, non fa bene né ai commercianti né alla città.

Negli anni passati sono state raccolte   firme e qualche abitante del centro storico si è anche rivolto ai giornali per denunciare una situazione a suo parere insostenibile.

 Tanto da far arrivare carabinieri e polizia durante un freddo week end di inizio primavera. E Piero ha sempre risposto alle accuse con propensione al confronto e al dialogo, aggiungendo un pizzico di originalità. Nel 2012, infatti, con una campagna Facebook ha invitato i suoi clienti a farsi scattare una foto poggiando un dito sulle labbra, a simboleggiare il silenzio. Come a dire, non serve gridare e fare clamore ma basta il duro lavoro, svolto secondo le regole. Quest’anno, però, la questione ha travalicato davvero ogni confine della saggezza.

Perché questa chiusura di 5 giorni – da ieri fino a venerdì prossimo  il locale riaprirà questo sabato – gli costano cibo da buttare e un gran spreco di denaro. Proprio quando arriva la stagione in cui si comincia a lavorare un po’ di più. Perché Piero, tra l’altro, è aperto tutta la giornata, offrendo colazioni, pranzi e aperitivi. «Ho dovuto buttare via cornetti, torte, pane. Per non parlare dei gazebo che ho messo all’esterno da pochi giorni e la serata con la band musicale “I Krikka reggae”, un gruppo di un certo spessore in tutta Europa, e che spero possa riuscire a trovare un’altra data per esibirsi da me».

Insomma  è  n tutto un meccanismo che si inceppa. E senza un valido motivo, sottolinea Piero. «D’altronde – dice – ormai il centro storico si anima soltanto nei fine settimana grazie ai bar che come il mio  cercano di attrarre i giovani con eventi, dj set, musica dal vivo. Non trovo affatto giusto che un qualsiasi imprenditore da un  giorno all’altro sia costretto a  chiudere per un’attività che in città come Salerno sono la quotidianità. Con una differenza. Che lì tutto è regolamentato. Tutti sanno se possono mettere musica, quando e come farlo. Qui non si capisce. Poi magari c’è chi conosce l’amico di, il parente di, e nessuno va mai a controllare. La mia non è una guerra contro nessuno, ma certamente contro un sistema. E’ giusto che vi siano i controlli ma finalizzati alla sicurezza  e al benessere della città». Da qui la proposta di regolamentare una volta per tutte l’animazione musicale nei locali potentini: «Chiedo al nuovo sindaco De Luca che questa storia finisca, e l’unico modo è quello di avere un regolamento serio, che venga rispettato da tutti, e permetta a noi esercenti di svolgere il nostro lavoro a pieno». 

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