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CATANZARO – Sono 290.602 gli alunni che torneranno sui banchi di scuola domani in Calabria, suddivisi in Infanzia (42.547), Primaria (88.699), Primo grado (57.505) e Secondo grado (101.581). La provincia col più alto numero di studenti è Cosenza (100.598), seguita da Reggio Calabria (82.912), Catanzaro (52.691), Crotone (29.263) e Vibo Valentia (25.138). Le classi attivate sono 15.156 in totale, di cui 2.045 nelle scuole dell’infanzia, 5.191 nella scuola primaria, 3.002 nella scuola di primo grado, 4.918 nella scuola di secondo grado.

I licei si confermano gli istituti di secondo grado più frequentati, con 45.704 studenti pari al 44,87 per cento del totale. La formazione scientifica è la preferita con 24.355 iscritti; il liceo per le scienze umane è il preferito per 9.938 alunni, segue il liceo classico con 8.393 iscritti e chiude il liceo artistico con 3.018 studenti. L’istruzione tecnica con 33.944 iscritti si attesta al 33,33 per cento nel panorama formativo regionale. I tecnici industriali la fanno da padrone con 11.562 iscritti insieme ai tecnici commerciali con 10.784 alunni. Sono 3.744 i ragazzi che studiano all’istituto commerciale tecnico e per geometri, 3.578 quelli che studiano negli istituti tecnici per geometri, altri 1.939 sono iscritti negli istituti tecnici per attività sociali, 1.098 vanno negli istituti agrari, 789 sono gli iscritti nei due istituti tecnici nautici della Calabria, infine solo 450 hanno scelto l’istituto tecnico per il turismo.

L’istruzione professionale conta 22.203 iscritti, la maggior parte dei quali preferiscono gli istituti alberghieri e ristorazione (8.837), seguono gli iscritti agli istituti professionali per l’industria e l’artigianato (6.644), quindi i professionali per i servizi commerciali e turistici (2.740), per l’agricoltura e l’ambiente (2.293), per i servizi commerciali (925), per i servizi sociali (533) e per l’agricoltura (431). Costituiscono il 21,80 per cento del totale. Interessanti anche i dati sul sottodimensionamento. Su un totale di 389 istituzioni scolastiche, 49 sono sottodimensionate. Andando per provincia, a Catanzaro sono dimensionati 9 istituzioni su 70; a Cosenza 27 su 149; a Crotone 3 su 37; a Reggio Calabria 8 su 99; a Vibo Valentia 2 su 34.

La Calabria conta in totale 3.230 punti di erogazione di servizi formativi: 915 scuole per la prima infanzia e 883 scuole primarie, 453 scuole di primo grado, 28 centri territoriali, 11 convitti annessi, 7 istituti professionali per i servizi commerciali, 5 professionali per l’agricoltura, 41 istituti professionali per l’industria e l’artigianato, 27 istituti per i servizi alberghieri e ristorazione, 18 professionali per servizi commerciali e turistici, un professionale per i servizi sociali, 22 professionali per l’agricoltura e l’ambiente, 15 istituti tecnici commerciali e per geometri, 7 istituti d’arte, 14 istituti magistrali, 11 tecnici agrari, 46 istituti tecnici commerciali, 34 istituti tecnici industriali, due istituti nautici, 6 istituti tecnici per attività sociali, 17 istituti tecnici per geometri, due istituti tecnici per il turismo, 10 licei artistici, 28 licei classici, 53 licei scientifici.

L’anno scolastico verrà inaugurato il primo ottobre in Calabria dal presidente della regione Mario Oliverio e dall’assessore all’istruzione e alla scuola Federica Roccisano, in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale, all’istituto “E. Majorana” di Rossano. Il popoloso centro dello Jonio cosentino è stato colpito, insieme a Corigliano, a Cassano e a Mirto Crosia dalla violenta alluvione del 12 agosto scorso. “Ricominciamo da Rossano -ha dichiarato l’assessore Roccisano- perché vogliamo che gli studenti siano protagonisti di un messaggio di speranza e di futuro attraverso una piena consapevolezza che riguarda il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente”. Parlando di scuola, Roccisano ricorda l’azione della giunta regionale per il potenziamento e la valorizzazione degli istituti professionali con l’autorizzazione allo svolgimento degli obblighi formativi nelle scuole “in modo -ha spiegato- che ogni istituto possa offrire ai propri studenti percorsi formativi idonei al proprio percorso di studi ed in grado di arricchire di competenze e professionalità il proprio curriculum. L’integrazione tra mondo del lavoro e scuola finalizzata alla preparazione professionale dei ragazzi, infatti, deve essere sempre più stringente e proficua, nel rispetto delle prerogative proprie della scuola e, soprattutto, attraverso la piena affermazione della libertà d’insegnamento da parte dei docenti”.

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