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CIRO’ MARINA – Mare da bere o mare altamente inquinato? Stava tornando da Roma, dove era andato per ricevere la 14esima bandiera blu assegnata al Comune di Cirò Marina (LEGGI LA NOTIZIA), il sindaco Roberto Siciliani, quando l’hanno chiamato i suoi collaboratori di giunta per comunicargli che la Capitaneria di porto di Crotone stava sequestrando il depuratore. Ma non è andata meglio alla vicinissima Torretta di Crucoli, dove il depuratore è stato sequestrato, invece, dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Catanzaro e da quelli della Stazione locale. Sembra incredibile, ma il tratto di mare premiato per le acque cristalline non è poi così in salute. Almeno secondo i militari che, in entrambe le circostanze, hanno sequestrato d’iniziativa i due impianti. Quello di Cirò Marina, da quanto è stato possibile apprendere, non funzionava affatto e i liquami fognari venivano scaricati tal quali. 

Da precisare che Cirò Marina partecipa al riconoscimento che viene conferito dalla Fee (fondazione per l’educazione ambientale) per la meravigliosa spiaggia di Punta Alice (GUARDA LE IMMAGINI DELLE SPIAGGE PREMIATE), distante qualche chilometro dal depuratore ubicato sul lungomare nord, peraltro nelle immediate vicinanze di alberghi e ristoranti, i cui titolari da anni invocano delocalizzazione dell’impianto per l’aria fetida che si respira nella zona. Il sindaco Siciliani, ancora in viaggio da Roma quando l’abbiamo contattato, parla di una «pompa difettosa» perché «può capitare che una macchina vada in tilt» e sottolinea che «il monitoraggio della qualità delle acque è costante». Inoltre, «con una serie di ordinanze – ricorda il primo cittadino di Cirò Marina – abbiamo vietato la balneazione a 50 metri a destra e a sinistra da tre canaloni di scolo». E ancora, Siciliani precisa che proprio nelle settimane scorse la gestione del depuratore è stata tolta alla Soakro, società a totale partecipazione pubblica che si occupa del servizio idrico integrato nel Crotonese. «Abbiamo indetto una gara negoziata e tra sei ditte partecipanti ha vinto una società umbra». 
Non conformità alle normative vigenti sono state rilevate dai carabinieri anche a Torretta di Crucoli, dove lo smaltimento dei reflui avveniva, a quanto pare, in maniera irregolare. Pare che varie condotte fognarie non fossero manco collegate al depuratore. Due notizie che, proprio alle porte dell’estate, la dicono lunga sullo stato di salute delle acque in uno dei tratti più suggestivi della costa crotonese, quello a nord. Ma i controlli saranno a tappeto e presto gli inquirenti si concentreranno su altri punti del litorale pitagorico. Intanto, il presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, parla, a proposito del riconoscimento della bandiera blu a Cirò Marina e Melissa, di «un risultato importante che ci riempie di soddisfazione e che aiuta il nostro territorio in termini turistici. E’ un risultato – aggiunge il presidente dell’ente intermedio – ancor più significativo se si considera che ben due delle quattro località calabresi ricadono nella nostra provincia». 
Ma chissà se la notizia del sequestro per gravi violazioni ambientali avrà la stessa ricaduta turistica della Bandiera blu. Il punto è che, anche nel mare premiato, finisce la melma. I parametri microbiologici superano i valori raccomandati, come emerge dai prelievi eseguiti presso gli scarichi e quindi dalle informative di reato inoltrate ai pm di turno dai militari che hanno svolto le indagini. Dovrà adesso essere la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone a chiedere al gip la convalida dei sequestri dei due depuratori.
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