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ROMA – I Carabinieri della compagnia di Anzio hanno arrestato sette persone, per sei si tratta di detenzione in carcere e per una ai domiciliari, alcune di origini calabresi ma da anni residenti nei comuni di Anzio e Nettuno per reati che vanno dallo spaccio all’estorsione, ma anche furti di auto per commettere rapine. Alcuni degli indagati erano legati tra loro da vincoli familiari ed erano considerati «autorevoli» ed avevano collegamenti con persone legate alla ‘ndrangheta. L’operazione è giunta al termine di ben sette mesi di indagini. Gli indagati hanno mostrato, come detto, in diversi casi anche una certa autorevolezza che generava timore nei confronti dei numerosi acquirenti e più in generale in coloro che entravano in contatto con loro.

Secondo le indagini i componenti dell’organizzazione utilizzavamo metodi molto violenti per ottenere quanto volevano, per recuperare i soldi delle forniture di droga, ad esempio,  oltre alle minacce e alle violenze sequestravano le automobili agli acquirenti che non pagavano il conto della fornitura.
In uno dei casi di estorsione un consumatore di droga è dovuto tornare a casa a piedi perchè uno degli arrestati gli ha sottratto le chiavi dell’auto, tenendola come pegno per avere la garanzia del pagamento dello stupefacente. L’attività di spaccio in alcuni casi era a conduzione familiare. I familiari degli arrestati aiutavano a nascondere la droga mentre in altri casi i carichi venivano tenuti in casa di insospettabili, che offrivano la loro collaborazione in cambio di soldi o droga. Per comunicare tra loro gli arrestati usavano messaggi in codice. Alcuni di loro hanno precedenti per detenzione di armi. Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza altre otto persone.
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