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POTENZA – La volontà unanime è quella di riappropriarsi di un ruolo dopo l’intervento di supplenza della magistratura: dall’attivazione di strumenti per diminuire ancora le emissioni inquinanti a un’indagine epidemiologica sui loro effetti. Ma in pratica è la giunta che dovrà trovare strumenti e risorse necessarie, grazie anche al sostegno incassato dai lavoratori, che hanno applaudito l’assessore Berlinguer, attaccato duramente in precedenza dal consigliere Rosa con la richiesta delle sue dimissioni.

E’ passata con voto bipartisan la risoluzione del Consiglio regionale sul caso Siderpotenza. Il documento rielabora i precedenti che erano stati presentati da maggioranza e opposizione, dopo una discussione in cui è emerso il sostegno trasversale alle istanze di impresa e soprattutto lavoratori, presenti in oltre un centinaio per assistere alla seduta.

Non è mancato qualche accento un po’ più polemico nei confronti dell’azienda di Benedetto (Cd), per cui «non può essere la Regione a caricarsi delle loro inadempienze». E nemmeno la sua strenua difesa da parte di Napoli (FI) per cui il gruppo Pittini dopo gli investimenti effettuati non può essere trattato come dei «furbetti del quartierino». Ma alla fine sono state superate anche le accuse nei confronti degli uffici di Regione ed Arpab di Gianni Rosa (FdI) per cui sarebbero stati «gli unici responsabili del sequestro della fabbrica».

La risoluzione impegna la Giunta «ad avviare ogni azione per creare le condizioni di contesto utili a garantire lo sviluppo futuro della Siderpotenza e l’attuazione completa del piano di investimenti, partendo da quelli di natura ambientale e dal potenziamento della logistica».

Quindi la riapertura del nodo ferroviario, bloccato dal tragico incidente di agosto del 2008, per eliminare le emissioni prodotte dai tir in entrata e uscita dall’impianto. Per il progetto di messa in sicurezza la giunta è pronta a mobilitare almeno un milione e mezzo (secondo le Ferrovie ne servirebbe un altro), più strumenti di sostegno degli autotrasportatori che verrebbero privati della loro fonte di sostentamento.

La risoluzione sollecita anche: la rivisitazione con priorità assoluta dell’Aia «nel rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente e dalle Bat (Best Available Techniques); a riferire nella prima seduta di Consiglio regionale sullo stato di rilascio dell’Aia ed eventuali criticità; a potenziare, con ulteriori attività, il controllo ambientale e sanitario (ivi compresa l’indagine epidemiologica) sull’area interessata e su quella circostante l’impianto, nonché sui quartieri di prossimità, sulla base di quanto già individuato da Arpab e Istituto Superiore della Sanità e di rendicontarne  pubblicamente i dati dei monitoraggi».

«Oggi il Consiglio regionale ha scritto una bella pagina di confronto istituzionale». E’ stato il commento del presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza che ha sottolineato «l’impegno di tutti i consiglieri» e la compostezza della delegazione di operai presente.

Intanto i lavori prescritti dal gip per la concessione della facoltà d’uso dell’impianto sono stati ultimati già lunedì mattina, e per oggi è attesa la decisione che potrebbe consentire il riavvio della produzione. 

l.amato@luedi.it

 

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