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«DIAMO autenticità alla nostra vita se amiamo i nostri fratelli». E’ stato questo il cuore dell’omelia dell’arcivescovo Agostino Superbo in occasione della festa di San Rocco, co-patrono della città di Potenza. Il prelato ha richiamato più volte le parole «carità» e «misericordia». «E’ la carità il segno distintivo dei Santi ed è la carità che rende santa la nostra strada e le nostre relazioni». E citando i brani delle letture della domenica, ha aggiunto: «è assai meglio fare l’elemosina che accumulare tesori. Le opere fatte sulla terra, – ha aggiunto – rendono valida la nostra vita». Ma per Superbo, per essere uomini e donne di carità, non bisogna strafare, ma «esercitarla nella normalità: dare da mangiare, accogliere, ospitare, curare». E ha aggiunto: «E’ la vicinanza al Signore che riempie la vita e la vita si riempie della vicinanza al Signore quanto più saremo vicini ai bisognosi». «A nulla valgono le celebrazioni più belle se non sono impregnate di amore verso Dio e verso i fratelli». L’arcivescovo ha poi citato Papa Francesco quando dice: che «Dio dimostra la sua onnipotenza nella misericordia». Pertanto, ha concluso: «diamo autenticità alla nostra vita se amiamo i nostri fratelli». Subito dopo la messa che, a causa del maltempo, è stata celebrata all’interno della Chiesa, è partita la processione per le vie del centro storico.
Una processione “pregata” e partecipata da fedeli provenienti anche dalle altre parrocchie. Una processione che ha invitato i “pellegrini” a guardare a San Rocco e a seguire il suo esempio: «essere – ha detto Superbo – operatore di misericordia».

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