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CATANZARO – Il tribunale di Catanzaro ha assolto da ogni accusa Irene Mulazzani, 62 anni, dipendente dell’Agenzia delle entrate, accusata di aver spiato l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi e la sua signora, Flavia Franzoni, nonchè la loro figlia. Accesso abusivo a sistemi informatici, in particolare, l’accusa mossa all’imputata dalla procura della Repubblica di Catanzaro che, esattamente due anni fa, il 18 ottobre del 2011, ottenne il rinvio a giudizio della Mulazzani. 

La singolare vicenda ha preso le mosse da fatti verificatisi nel 2007, quando la Mulazzani visionò i dati relativi alla famiglia Prodi, a suo dire solo ed esclusivamente per trovare un indirizzo utile a mandare alla signora Franzoni ed a sua figlia un invito per una manifestazione. Un comportamento comunque illegittimo, secondo la Procura, perchè la donna ebbe accesso alla situazione patrimoniale dei Prodi in virtù del suo ufficio, ma senza che ci fosse una ragione di servizio (poco tempo dopo, peraltro, il ministro Visco “liberalizzò” l’accesso a quei dati). L’accesso abusivo ai dati dei Prodi fu denunciato da un ministro, che diede il via alle indagini inizialmente condotte dalla Procura di Milano. Nel corso delle investigazioni furono indagate oltre cento persone, poichè sotto la lente degli inquirenti finirono in pratica tutti i dipendenti dell’Agenzia delle entrate che, per un motivo o per un altro, avevano avuto accesso ai dati in questione. Alla fine, dopo anni di attività, il cerchio si è stretto sempre più, fino a ricomprendere la sola Mulazzani che, però, oggi è stata completamente assolta.
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