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VIBO VALENTIA – La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha confermato la sentenza emessa in abbreviato emessa dal gup del Tribunale di Vibo Valentia il 4 giugno 2012 in relazione alla «strage di Scaliti». Ergastolo quindi ai fratelli Ercole e Francesco Saverio Vangeli, di 46 e 56 anni, riconosciuti colpevoli di omicidio plurimo, aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Quindici anni e due mesi ciascuno sono stati invece confermati per Pietro Vangeli, di 25 anni (figlio di Francesco Saverio), e per Gianni Mazzitello, di 32 anni (genero di Francesco Saverio), accusati di concorso nella strage. 

La «strage di Scaliti», dal nome della frazione di Filandari in cui avvenne l’eccidio, costò la vita a Domenico Fontana, 61 anni, ed i suoi quattro figli: Pasquale, 37 anni, Pietro, 36 anni, Emilio, 32 anni, e Giovanni, 19 anni, caduti sotto una pioggia di piombo il 27 dicembre 2010. Il verdetto d’Appello ha dunque riconosciuto l’impalcatura accusatoria costruita in primo grado dal pm della Procura di Vibo Michele Sirgiovanni. Le parti civili erano rappresentate dall’avvocato Giuseppe Bagnato.

Dinanzi al pascolo abusivo dei Fontana nei terreni dei Vangeli, la reazione di questi ultimi per il giudice di primo grado e gli inquirenti sarebbe stata quella di assegnare ad ogni componente della famiglia un ruolo attivo per arrivare ad un programma delittuoso che sin dall’origine avrebbe contemplato «l’indiscriminato massacro dell’intera famiglia Fontana, senza distinzione di età, ruoli e responsabilità» e senza che «giammai si tentasse di esperire mezzi di tutela legale, trincerandosi comodamente i Vangeli nelle denunce contro ignoti».

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