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POTENZA – La parola d’ordine deve essere “rapidità”. Perchè se si vuole inaugurare una nuova fase di sviluppo industriale, non si può certo correre il rischio di bruciare tutto a causa della tradizionale lentezza burocratica che, finora, ha contraddistinto tanti bandi regionali.
Quindi tempi rapidi nell’emanazione del bando, nell’analisi e valutazione del progetto e, soprattutto, rapidità nei pagamenti alle imprese che investono sul territorio.
I primi progetti industriali finanziati con i Pacchetti integrati di agevolazione (Pia), sono stati approvati lo scorso 2 ottobre. E ieri sono stati presentati dall’assessore al Lavoro, Raffaele Liberali e dal direttore generale, Giandomenico Marchese.
Dodici le imprese che accederanno a questa prima “finestra” del Bando: Alphabio, BBC, Bloomfleet, Brose Melfi automotive, Fonte Cutolo Rionero in Vulture, Matera 90, Officine Dandrea Angelo, Patrone e Mongiello, Pintotecno, Ri.Plastic, Semataf e Tecnospazio.
I contributi concessi con la prima finestra, che si è chiusa nel mese di luglio, ammontano a circa 34,5 milioni di euro. Una seconda “finestra” si chiuderà a fine mese e completerà il finanziamento complessivo previsto dall’iniziativa pari a 65 milioni euro.
Un bando aperto, quindi, con diverse scadenze. E che cercherà di mettere a disposizione tutte le risorse possibili per incentivare lo sviluppo industriale del territorio. Complessivamente, infatti, gli investimenti – pubblici e privati – ammontano a 95.3 milioni di euro. L’obiettivo è quello di attrarre nuove imprese in Basilicata, ma anche aumentare la competitività e l’innovazione tecnologica di quelle già esistenti. Ed è grazie a questo bando, per esempio, che si risolve un primo grande problema occupazionale, quello della Fonte Cutolo, ora acquisita dalla San Benedetto.
L’obiettivo è «rendere appetibile il territorio per le imprese anche di fuori regione, purchè abbiano qui una sede, lavoratori lucani e producano Pil in questa regione. Ma anche dando alle imprese locali la possibilità di crescere, magari sviluppando nuove tecnologie o l’e-commerce.
E c’è un’altra novità: la possibilità di presentazione di un unico piano industriale, articolato in più progetti specifici (tra cui la formazione, gli investimenti per la competitività e la ricerca, e la salvaguardia dei livelli occupazionali).
Oltre ai 12 progetti approvati, sette hanno superato il punteggio minimo ma non sono rientrati nella dotazione finanziaria disponibile, quattro non sono stati ammessi a finanziamento a causa del punteggio, e otto sono stati ritirati prima della valutazione.
Tra i 12 progetti approvati, due sono nel settore dell’automotive, tre nei servizi ambientali, due per la metallurgia avanzata e due per la meccanica di precisione, e uno per i servizi telematici, i servizi sociali e l’agroalimentare.
«Immettiamo in questo modo – ha detto Liberali – 90 milioni nell’economica lucana in un periodo di crisi, per favorire la ripresa e l’occupazione, mettendo in campo tempi rapidi nella conclusione degli iter e nei pagamenti, attraverso una strategia nuova e integrata con la prossima programmazione».
I primi 12 finanziamenti riguardano «progetti completi immediatamente cantierabili. Una presenza sufficientemente equilibrata sul territorio regionale, con una più marcata concentrazione nell’area del melfese. E la formula innovativa di bando aperto – ha continuato Liberali – consente agli imprenditori di aggiornare, in occasione delle prossime scadenze, il business plan».
Questa iniziativa – ha sottolineato Liberali – «è solo un tassello importante di una più complessa strategia che coinvolgerà anche le piccolissime realtà, comprese quelle che operano nei settori del turismo e della cultura e che saranno oggetto di bandi ad hoc in occasione della prossima Programmazione Comunitaria».
I Piani – secondo l’assessore – dovrebbero coinvolgere complessivamente 630 lavoratori, di cui 229 (il 36,3%) nuovi occupati. Di questi, 103 (quasi il 45%) provengono dalle platee dei disoccupati di lunga durata o da quella dei percettori di ammortizzatori sociali.
E per evitare tutti i guai del passato, stavolta le verifiche saranno immediate e “personali”: ogni impresa che parteciperà al bando verrà chiamata per una valutazione puntuale di ogni punto del suo business plan. Si potrà avere quindi una immediata valutazione: «e, infatti, dopo questo primo passaggio 8 imprese hanno deciso di ritirare la domanda per poterla integrare e ripresentare in futuro».
«La velocità sarà una priorità politica – conclude Marchese – anche perchè questi fondi saranno distinti dal Patto di stabilità, essendo di provenienza europea».

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