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CATANZARO – Si è svolta pacificamente a Catanzaro la manifestazione di Confagricoltura, della Confederazione Italiana Agricoltori e di altre sigle contro la famigerata Imu e contro la burocrazia. La giornata ha registrato una forte affluenza di adesione nonostante la forte grandine, tutti a difesa di un settore che può essere considerato un pilastro dell’ attività economica calabrese: l’agricoltura.

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Nicodemo Podella (Cia) dal palco ha parlato della competitività messa in crisi non dall’entrata in vigore dell’euro ma dalla burocrazia e da quella classe politica che a livello nazionale non si preoccupa delle esigenze del mondo agricolo. Il fisco, i tagli dei fondi destinati a questo settore, costi di produzione troppo alti, emergenze sanitarie da tempo hanno messo in crisi gli imprenditori calabresi e tutti i rappresentanti, dal palco di piazza Prefettura hanno fatto richiesta di un nuovo patto fiscale.

A Mario Oliverio è stato chiesto di farsi carico del problema e portarlo a livello nazionale.

Enzo Bruno presidente della Provincia ha parlato di “attori” in ginocchio e di un settore in cui deve essere abolita l’Imu agricola. L’auspicio è: «Non mollate».

Alberto Statti presidente di Agrinsieme ha fatto riferimento alla goccia che ha fatto traboccare il vaso, di una situazione non più tollerabile «perché le tasse vanno pagate, ma devono essere eque perché questo settore in Calabria da lavoro a circa 140 mila lavoratori per circa 20 mila aziende». Statti dopo aver espresso il suo dispiacere per l’assenza di Mario Oliverio, sul palco ha chiuso il suo intervento affermando che loro non fanno marketing sindacale e che la loro dignità non ha prezzo e che non è sul mercato.

Il messaggio finale di questa giornata è stato: una Calabria unita che reagisce perché oggi per l’agricoltura, può essere considerato il punto zero.

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