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VIBO VALENTIA – Il fucile è compatibile con i proiettili rinvenuti sul luogo del triplice tentato omicidio di mercoledì scorso ad Ariola di Gerocarne. Loro, gli arrestati – padre e due figli – hanno precedenti specifici e vengono ritenuti dagli investigatori gli armieri di qualche gruppo criminale della zona delle Preserre.

LEGGI I PARTICOLARI DELL’AGGUATO AI LOIELO

Di più al momento non è dato sapere visto che l’attività investigativa sull’agguato che per poco non è costato la vita ai componenti della famiglia Loielo, cognome pesante della criminalità della vasta area montana del Vibonese, è in pieno svolgimento. Salvi per miracolo nonostante il colpo di fucile calibro 12 esploso da distanza ravvicinata mentre si trovavano sulla Fiat Panda condotta da Antonino Loielo, cugino dei defunti boss Giuseppe e Vincenzo ammazzati nell’aprile del 2002, cui accanto sedeva la compagna 34enne in dolce attesa, ed altri tre figli: Alex, 20 anni, il maggiore, recentemente assolto al processo contro il clan Patania, e due bimbe di 13 e 5 anni, uniche rimaste illese.

I controlli dei carabinieri della Compagnia di Serra, dello Squadrone Cacciatori e della sezione Cinofili hanno portato, così, ieri sera all’arresto di tre persone con l’accusa di detenzione di armi e munizioni. Si tratta di Francesco Arena, 64 anni, e i figli Giuseppe e Vincenzo rispettivamente di 31 e e 35 anni, tutti originari di Gerocarne, luogo in cui è avvenuto l’agguato, ma residenti a Soriano, già noti alle forze dell’ordine per reati specifici. I tre sono stati rinchiusi in carcere.

Armi, munizioni ed altro erano nascoste all’interno di una masseria sita a Soriano in località “Piccica”. I militari dell’Arma hanno rinvenuto durante la perquisizione un fucile calibro 12 rubato ad Asti nel 2013, con matricola cancellata, una pistola calibro 9×21 sempre recante la matricola abrasa, diverse munizioni, un giubbino, olio per lubrificare le armi che erano perfettamente funzionanti ed uno scaldacollo.

Ulteriori esami sul fucile, in particolare, e sulla pistola saranno effettuati dal Ris di Messina. Al termine della conferenza stampa, il colonnello Daniele Scardecchia ha voluto dedicare il positivo esito dell’operazione alla memoria della moglie di un collega prematuramente scomparsa la notte scorsa.

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