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MATERA – Ieri mattina aveva detto: «Il Comitato di Difesa Terre joniche resta in attesa di ottenere gesti concreti dalla Regione». Dopo gli incontri con i tecnici dell’ente di via Anzio, Gianni Fabbris, portavoce del Movimento aveva compreso che i provvedimenti a favore degli alluvionati del Metapontino, sono possibili.

Ma la svolta, Fabbris l’ha registrata nel tardo pomeriggio quando, con una telefonata il presidente della Regione. Marcello Pittella, ha assicurato la sua presenza al Forum dei comitati di alluvionati italiani che si incontreranno a Bernalda a fine luglio.

Il programma di rivendicazione degli agricoltori del Materano si apre oggi a Montescaglioso,  come hanno spiegato ieri nella saletta della Provincia di Matera. Le alluvioni dell’agro metapontino e la frana del centro del Materano hanno in comune un destino ancora poco chiaro.

«I punti nodali sono tre – ha spiegato Fabbris – ci aspettiamo soprattutto che il presidente della Regione, il 28 luglio, nella giornata conclusiva del Forum di Bernalda, verrà a darci risposte concrete». Mutuando  una frase dei vescvovi italiani, Fabbris apre l’incontro sottolineando: «Finora abbiamo osato la speranza. Voi che ci mettete? Rivendichiamo il fatto che in tre anni e mezzo di iniziative, siamo sempre stati convinti che le soluzioni ci siano e che siamo un diritto-dovere della politica. Al presidente Pittella, che si è insediato otto mesi fa, abbiamo deciso di dare  credito». E’ il tempo, però, di ottenere più che una speranza e il Comitato è deciso ad avere ciò che gli spetta. «Il 28 luglio è considerato, per noi, il momento decisivo. Fino a quel punto, attenderemo, poi trarremo le conseguenze». Quella del Comitato terre Joniche  non è polemica fine a se’ stessa ma registra i segnali positiv, quei pochi che giungono. «In questi giorni . spiega Fabbris – abbiamo intensificato i lavori con la Regione su soluzioni concrete (nel corso degli incontri di ieri pomeriggio, Fabbris aveva ulteriormente aperto credito all’istituzione, ndr.)  che vengono considerate praticabili». Nella peggiore delle ipotesi, spiega, in quanto a risarcimenti, la regione impegnerebbe 15 milioni in tre anni. «La Regione ha un bilancio di 4, 5 miliardi, quindi nessuno può dirci che sono ipotesi non praticabili. Io soldi per ora non ci sono, ma se ne può parlare». In autunno, intanto, si svolgeranno gli Stati generali per la messa in sicurezza. E oggi a Montescaglioso, il popolo degli alluvionati “invaderà” positivamente la città, confrontandosi sulle situazioni di disagio che le due aree sono costrette ad affrontare da tempo e per sottolineare la condivisione,  ha lanciato una petizione on line che ha già registrato 500 firme sul sito: www.terrejoniche.maipiu.eu.

«O la soluzione si individua entro il 31 dicembre – avverte ancora Fabbris – oppure  non ce n’è più per nessuno». Il portavoce annuncia inoltre che qualora non si dovessero vedere risultati, sarebbe pronto a rimettere il suo mandato, ma non il suo impegno all’interno del Comitato che, a quel punto, intraprenderebbe altre iniziative di protesta per far valere i propri diritti.

La telefonata di Marcello Pittella e soprattutto la sua presenza, confermata  a Bernalda il 28 luglio, potrebbe cambiare tutto.

Appuntamento, nel frattempo, oggi a Montescaglioso, già provata da una drammatica frana il 3 dicembre  scorso. Tra le 16 e le 18 si terrà un incontro nella sala Pertini e stasera assemblea pubblica alle 21 in piazza Roma alla presenza della giunta comunale.

a.ciervo@luedi.it

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