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MATERA – Continuano le brutte figure con ospiti dal calibro internazionale, che giungono a Matera per occasioni speciali, come quelle della prestigiosa stagione concertistica intitolata “Matera in musica”.

Dopo le lamentele dell’artista Amii Stweart che contestava l’inadeguatezza del teatro Duni di Matera, anche con un altro artista di spiccato valore, riconosciuto in tutto il mondo come Tony Hadley, non è filato tutto liscio. «Si fa o non si fa questo concerto? – ha ironizzato Piero Romano all’inizio della serata – Certo che si fa, nonostante gli innumerevoli ostacoli siamo riusciti a fare un piccolo miracolo».

Per il “Concerto di Natale” di Tony Hadley, infatti, si sono adoperati in prima persona gli organizzatori della rassegna musicale, che hanno letteralmente preso in mano gli attrezzi (non del loro mestiere) per cercare di rendere decoroso un ambiente come il teatro Duni, che di prestigioso e onorevole ormai non ha davvero più nulla. Finanziando a loro spese un’impresa di pulizie di una decina di persone, gli organizzatori hanno cercato di rendere il teatro, almeno dal punto di vista igienico sanitario, più confortevole. Ma, pur apprezzando l’impegno, la situazione in galleria non era delle migliori, perché la sporcizia era visibile anche ai meno attenti; per fortuna le luci si sono spente e gli occhi sono stati catturati dal frontman della storica band inglese “Spandau Ballet”. Il buio però, è calato per un minuto del concerto anche sul palco, interrompendo lo spettacolo: «È sexy così, ma i musicisti devono leggere lo spartito per poter suonare», ha ironizzato Tony Hadley. Una performance di un’ora e mezza da pelle d’oca, non solo per la bravura dell’artista, ma anche per il freddo che c’era in sala.

«Il teatro Duni ci aveva assicurato due cannoni industriali per il riscaldamento dell’intera sala e noi dell’organizzazione abbiamo deciso di portarne solo uno, per sicurezza. Inutile dirvi che questa sera c’è solo il nostro», ha affermato Piero Romano direttore dell’Orchestra della Magna Grecia, proprio in occasione del concerto di Tony Hadley. Il famoso “tubo produttore di calore”, però, è rimasto in funzione solo fino all’inizio del concerto e poi, per motivi tecnici, è stato rimosso e spento. Quindi se all’inizio qualcuno ha azzardato a far vedere il proprio abito indossato per una serata a teatro, dopo qualche minuto ha cambiato idea e ha ripreso il cappotto; la stessa cosa hanno fatto anche alcune delle musiciste che indossavano pellicciotti e sciarpe, vistosamente infreddolite. Per fortuna a rendere la serata indimenticabile ci ha pensato lui, Tony Hadley, ancora con la grinta di un ventenne, la voce altisonante come quella che lo ha portato al successo e un sorriso splendente, capace di catturare il pubblico.

Si è presentato sul palco con un bicchiere di acqua, uno di Jack Daniel’s (forse per riscaldarsi) e un tamburello. Dalla «romantic song “True”», così l’ha definita il frontman degli “Spandau Ballet”, a “Through the barricades”, “Gold”, “Lifeline”, “Only when you leave” e “I’ll fly for you”.

Non sono mancati anche alcuni dei brani tratti dal suo ultimo lavoro “The Christmas album” uscito in tutto il mondo in versione digitale il 27 novembre e solo in Italia anche in versione fisica. Un disco composto da sedici pezzi prodotto da Claudio Guidetti e realizzato con un team di musicisti tutto italiano, in cui si affiancano i classici brani natalizi, l’Ave Maria di Shubert, l’inedito Every second I’m away e anche pezzi meno prevedibili come Run Rudolf Run di Chuck Berry. In uno stile natalizio diverso da Sinatra e Bublé, Tony Hadley si è cimentato in questo esperimento in cui a fare da protagonista sono la sua voce e la musica a tratti un po’ country, swing e anche rock.

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