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ROMA – Cala in Italia il numero dei tossicodipendenti che hanno bisogno di cure. Gli “schiavi” della droga risultano essere 438.500; nel 2011 se ne contavano 38mila in più: 476.800. E’ la fotografia scattata dall’ultima Relazione al Parlamento 2013 sull’uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze in Italia, elaborata dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa).

Questi nel dettaglio i numeri della Relazione: 438.500 tossicodipendenti di età compresa tra 15 e 64 anni. Di questi 277.748 (7,1/1000 residenti) non risultano essere in trattamento presso i servizi di assistenza dei quali, circa 52.000 dipendenti da oppiacei (1, 3/1000 residenti), 81.100 da cocaina (2,1/1000 residenti) e circa 145.000 per cannabis (3,7/1000 residenti).

Le Regioni dove si registra il più alto numero di trattamento per oppiacei sono nell’ordine: Liguria, Basilicata, Sardegna, Molise e Toscana che presentano una prevalenza superiore a 6/1000 residenti di età compresa tra 15-64 anni. I soggetti che hanno richiesto per la prima volta un trattamento sono stati 30.169 con un tempo medio di latenza stimato tra inizio uso e richiesta di primo trattamento di 6,1 anni, oscillante tra i 3,9 e gli 8,8 anni) differenziato da sostanza a sostanza (oppiacei 5,5 anni; cocaina 8,5 anni; cannabis 5,5 anni). L’età media dei nuovi consumatori è di circa 34 anni, con un arrivo sempre più tardivo rispetto agli anni precedenti. Le sostanze maggiormente utilizzate dai tossicodipendenti in trattamento risultano essere: il 74,4% oppiacei (74,4%), cocaina (14,8%) cannabis (8,7%). (segue)

Un ulteriore aspetto preso in esame dall’indagine del Dpa è quello che riguarda il problema dei tossicodipendenti in carcere. Secondo il flusso dei dati del ministero della Giustizia-Dap, nel 2012 gli ingressi in carcere di soggetti con problemi socio-sanitari correlati alla droga hanno subito una riduzione passando da 22.413 a 18.285 (-18,4%). E’ importante sottolineare – spiega il Dpa – che il 34,5% delle persone entrate in carcere nel 2012 per reati in violazione alla normativa per gli stupefacenti sono usciti in libertà nel corso dell’anno.

Nel 2012 si è osservato un incremento degli ingressi di stranieri per violazioni alla normativa sugli stupefacenti: dal 31,3% del 2011 si è passati al 34,5% del 2012. Una modesta riduzione si è rilevata, invece, per gli italiani (33,7% nel 2011 e 33,2 % del 2012). Per quanto riguarda i minori, rispetto al 2011 si è registrata una riduzione del 16%.

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