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MATERA – Sa bene che si può migliorarema spiega, con una metafora, che se in una catena un solo anello non va, allora non si muove nulla. E uno degli anelli chiamati in causa è la città. L’assessore comunale all’Igiene Rocco Rivelli percorre in auto con il Quotidiano alcune delle aree della città per comprendere dove il rapporto fra l’amministrazione comunale, i suoi strumenti e la città si interrompe bruscamente.  Lo scopre, ad esempio, in via Vena dove un muratore incurante delle luci del giorno  ha appena scaricato materiale edile.  «Stiamo pagando vicende che hanno pesato sul nostro lavoro, ma non ci siamo fermati – spiega –   Una leggenda che va sfatata – aggiunge – è quella che riguarda la raccolta indiscriminata di materiali diversi nello stesso mezzo. E’ una scusa che usa qualcuno per giustificare l’indisciplina dei cittadini. Il camion che ritira i cassonetti dell’indifferenziata non può caricare gli altri tipi di contenitori». Il viaggio  prosegue: via Dante, via Gravina, quartiere Acquarium, via Nino Rota.  

E’ qui che, nascosto dietro ad alcuni cassonetti di un’isola ecologica,  scopriamo il portellone posteriore di un’auto. La raccolta speciale, che avviene, un giorno alla settimana, si prenota usando un numero verde. Ma nessuno lo fa.  Non si sottrae al mea culpa che tocca all’amministratore pubblico: «Scarsità del servizio di spazzamento, abbiamo solo due mezzi e ne servirebbe almeno un’altro da usare per il centro e i borghi. Bisogna sostituire i cassonetti che sono vecchi e inadeguati».  E i  Sassi?  «Bisogna insistere sulla sensibilizzazione alla differenziata. Il progetto Conai per 4 milioni di euro ci consentirà di andare a regime con il “porta a porta” in tutta la città, a cominciare appunto dai Sassi dove registriamo  una discreta raccolta differenziata. Il modello misto non funziona perchè la città è la stessa e non ci possono che essere regole univoche. Il Comune spende 3,5 milioni   con soli 50 dipendenti in attivo. E questi sono limiti strutturali che supereremo con il nuovo appalto». Via Casalnuovo ci accoglie con un ragazzo al centro della carreggiata  e un altro su una scalinata. Liberano la strada dalle erbacce e il resto dei Sassi dai rifiuti. Sono due le cooperative sociali che Rivelli ha coinvolto di nuovo per garantire occupazione. Ad ottobre avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà scuole, organizzazioni, professionali che durerà un anno e mezzo. Poi contiamo di estendere in via sperimentale il porta a porta in altri rioni  come Agna o Piccianello. Per questo contiamo di implementare entro la fine dell’anno altre 10 unità». Una signora porta a spasso il suo cane e non si può non pensare alle aree di sguinzagliamento che in città vogliono dire, in ogni luogo  libero. Rivelli chiarisce: «Abbiamo tre zone di sguinzagliamento. Il parco dei 4 evangelisti, Parco IV novembre e il castello e ne vogliamo realizzare altre». Buste dei rifiuti abbandonate vicino ad un cassonetto vuoto. L’assessore non resiste e  va a controllare.

La discarica è l’altra nota dolente ma l’assessore aggiorna con ulteriori elementi: «Siamo in fase di Aia  che è scaduta. Abbiamo chiesto alla Regione l’aumento di volumetrie per sanare i due abbanchi sotto sequestro, colmare la parte centrale e profilare il V settore autorizzando maggiori volumi per circa 60mila metri cubi, ovvero un’autonomia di due anni per consentire l’entrata in vigore del nuovo piano provinciale dei rifiuti con la chiusura della discarica e la stazione di trasferenza». 

a.ciervo@luedi.it

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