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COSENZA – Si è presentato al comando della polizia stradale l’uomo che si trovava alla guida dell’auto che nella notte di capodanno ha falciato sulla Salerno-Reggio Calabria madre e figlie rimaste coinvolte in un incidente tra Montalto e Rende (LEGGI L’ARTICOLO e GUARDA LE FOTO). Le ricerche proseguivano serrate da oltre 24 ore: erano stati alcuni testimoni a riferire la drammatica dinamica che ha portato alla morte di Carmela Prezioso, 76 anni, e Giuliana Garritano, 41 anni, entrambe cosentine residenti nel quartiere di Portapiana, circa 3 ore e 20 dopo l’inizio del 2014.

Gli automobilisti che si sono fermati a soccorrere le due donne e gli altri feriti avevano fornito anche alcune lettere e numeri della targa dell’auto investitrice, che gli agenti della Polstrada stavano confrontando con i filmati del circuito di sorveglianza autostradale. 

Secondo la ricostruzione l’auto, una Nissan Micra, sulla quale le due vittime viaggiavano insieme ad altre due persone, sarebbe sbandata e poi sarebbe stata urtata violentemente da una Fiat Punto in un tratto di rettilineo mentre sulla zona cadeva una leggera pioggia. Una delle due donne sarebbe stata sbalzata fuori dal veicolo dopo l’impatto. L’altra sarebbe scesa per soccorerla. E a quel punto sarebbe sopraggiunta la terza auto che le avrebbe investite per poi fuggire senza fermarsi. 

Il conducente del veicolo “pirata” dovrà ora rispondere delle accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso. La sua auto, una station wagon, è stata sequestrata e secondo le prime notizie, la vettura riporta tracce dell’impatto. Alla polstrada l’uomo ha detto di avere sentito un botto e di avere pensato di avere urtato un detrito provocato dal precedente incidente. Insieme a lui si sono presentati altri automobilisti transitati sul posto e rimasti col dubbio di avere inconsapevolmente colpito le donne. Secondo la polstrada, l’auto investitrice dovrebbe essere una sola. Tra l’altro, l’uomo che ha parlato del botto era già stato individuato dalla stradale, che stava andando a casa sua.

Proprio il dramma avvenuto sull’A3 ha riaperto il dibattito sull’inasprimento delle pene: il minsitro Cancellieri ha dichiarato ieri di essere pronta a introdurre il reato di “incidente stradale” e c’è già chi propone la sanzione dell’«ergastolo da patente» (LEGGI).

 

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